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Bilancio Latte Trento, redditività migliore delle attese

Ai soci saranno liquidati 45 centesimi al litro, contro i meno di 30 di tre anni fa

Una svolta decisa verso la qualità dei prodotti, l’innovazione, e l’integrazione della base sociale. Il nuovo presidente Carlo Graziadei, succeduto il 13 marzo scorso a Francesco Perozzo, non farà rivoluzioni, perché la sua linea «proseguirà sugli obiettivi già previsti, senza sconvolgimenti».
Innanzitutto il risultato economico.
Ai soci saranno liquidati 45 centesimi al litro in media. Al latte a fieno e al latte alta qualità, al biologico e al latte di filiera vanno poi sommati i relativi premi.
 
«Questo risultato porta un miglioramento netto di più di 5 centesimi, pari a più tre milioni di euro rispetto al bilancio medio delle due cooperative precedenti al 2010», ha affermato il presidente, esprimendo soddisfazione per il risultato complessivo.
Nella sua prima relazione all’assemblea dei soci riuniti all’auditorium di Interbrennero a Trento Nord, Graziadei ha voluto dare un messaggio di continuità ai soci.
 
E anche di fiducia nella fusione tra le due più grandi coop del latte trentine.
«la nuova cooperativa deve cogliere l’opportunità di diventare un soggetto forte, compatto e unito. Con efficienza, e cura maniacale di tutti i processi.»
 
A questo proposito, Graziadei ha auspicato una accelerazione dei progetti in corso, a partire dalla realizzazione del nuovo caseificio accanto alla sede di Spini.
Dopo un forte ridimensionamento rispetto alle previsioni inziali, l’investimento dovrebbe costare sui 25 milioni di euro. Gli stabilimenti di Fiavé e Rovereto, «che producono prodotti con poca qualità e con bassa redditività», verrebbero chiusi.

Dall'assessore all'agricoltura Tiziano Mellarini sono arrivate le rassicurazioni che il progetto è seguito dalla Provincia Autonoma con la massima attenzione e senza ritardi.
«Si al nuovo bando specifico per questo progetto - ha affermato Mellarini - ma tutte le caselle devono essere collocate al posto giusto. Le risorse ci sono.»
 
«Ormai siamo in mezzo al guado - ha aggiunto il presidente della Cooperazione Trentina Diego Schelfi - e bisogna andare fino in fondo. La Federazione ha la responsabilità di dire che il progetto è  sostenibile, cercherà di fare la sua parte. Occorre decidere insieme, guardando alle realtà sul territorio e alle possibili collaborazioni, come è  avvenuto con la Trentina Latte per lo yogurt. È importante non fare doppioni, agire velocemente, coinvolgendo pienamente la base sociale.»
 
Di «coraggio e lungimiranza di Latte Trento» ha parlato l'assessore provinciale alla cooperazione Franco Panizza nel suo saluto all'assemblea.
Una partita ancora aperta è quella dell’ex mangimificio di Sant’Ilario a Rovereto, di cui si attende dal comune l’approvazione del piano di lottizzazione per dar modo all’Itea di costruire gli alloggi previsti.
«Ulteriori ritardi avrebbero ripercussioni  negative  sul conto economico», ha detto Graziadei.
Un appello condiviso anche dall' assessore Mellarini,  che ha chiesto al sindaco di Rovereto di decidere in fretta.
 
Molto bene invece la collaborazione con Trentina Latte: dal primo luglio comincerà la produzione di yogurt con il nuovo pack e brand a Roverè della Luna, dove saranno trasferite sette persone, secondo un accordo industriale che prevede da parte di Latte Trento la gestione della raccolta di latte sul territorio e la commercializzazione in esclusiva dello yogurt della provincia.
Non ancora risolta la questione della rappresentatività all’interno del cda di Concast Trentingrana. Come noto, Latte Trento chiede di poter partecipare, forte di numeri «importanti» sul lato produttivo, alle scelte strategiche del consorzio da una posizione più forte in consiglio, attualmente limitata a un solo membro.
 
 Le malghe agli allevatori locali
Graziadei ha posto il tema dell'affitto delle malghe nel periodo estivo a soggetti esterni al territorio: «inaccettabile che vengano messe all' asta a chicchessia».
Sulla stessa posizione Mellarini, il quale ha ribadito che fino all'importo di 40 mila euro le malghe possono essere affidate a trattativa privata.
Il consigliere provinciale Michele Dallapiccola ha annunciato che è allo studio una iniziativa legislativa sul tema.
 
 I numeri di Latte Trento
Lo stabilimento di Spini va a gonfie vele, anche grazie alle performance della controllata Trevilatte, cresciuta anche l’ultimo anno del 9,5% per prodotto lavorato. Progettato per 20 milioni di litri di latte, lo stabilimento ne produce circa 50, creando qualche problema di stoccaggio e di spazio per i camion. “Problemi che saranno risolti con il nuovo stabilimento  – ha affermato il direttore Sergio Paoli -  che invece ha espresso molta preoccupazione per gli altri stabilimenti ancora in produzione: Rovereto e Fiavé. Con un unico vantaggio: a Fiavé ci stanno comodamente in magazzino 40 mila forme tra grana e nostrani.
Il fatturato complessivo ha raggiunto il valore di 48.089.865 euro.
I soci hanno conferito oltre 57 milioni di litri di latte, di cui 11,5 a grana.
L’utile è stato di 38.254 euro.
Nel corso della assemblea è stata manifestata una certa preoccupazione per l’andamento negativo del mercato di tutti i prodotti lattiero caseari degli ultimi mesi tornato a livelli molto bassi.
 
 Le elezioni in consiglio
Confermati tutti i consiglieri uscenti, compreso l’attuale presidente Carlo Graziadei, entrato in consiglio in rappresentanza degli allevatori della Valle dei Laghi e Trento.
Nominato appena il 13 marzo scorso, toccherà nuovamente al cda rinnovargli la fiducia.
Gli altri consiglieri che risultato confermati in cda sono Roberto De Bertoldi (Val di Non e Sole), Ezio Valenti (Chiese e Val di Ledro), Maurizio Hellweger (Alta Valsugana e Fersina), Ottavio Ropelato e Fausto Tomaselli (Bassa Valsugana e Tesino).
Al posto dell’ex presidente Francesco Perozzo entra in consiglio Tiziano Furlan, allevatore della Bassa Valsugana.

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