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Cooperazione: «con lealtà e trasparenza affrontiamo il futuro»

Si è conclusa a Salisburgo la «tre giorni» della cooperazione di consumo dedicata ai mercati, alla fiducia e alle prospettive del settore

Renato Dalpalù ha chiuso oggi la tre giorni salisburghese che la cooperazione di consumo ha dedicato a riflettere sulle prospettive di sviluppo oltre la crisi.
«Se la crisi è di valori – ha ribadito Dalpalù, – difficile che possano risolverla gli economisti. Riferirci ai valori significa rafforzare la fiducia reciproca, in un contesto di filiera allargata Sait-Famiglie Cooperative-Coop Italia.»
 
«Per noi – ha proseguito – il consumatore è il fine del nostro agire, per altri concorrenti egli è legittimamente un mezzo per arrivare al profitto. Noi dobbiamo sentirci legati uno con l’altro, le scelte della più piccola Famiglia Cooperativa incidono su qualsiasi altra, e viceversa.»
Egli ha accennato anche al tema delle fusioni.
«Le nostre comunità hanno bisogno di negozi, ma 75 Famiglie Cooperative sono troppe. Dobbiamo riuscire a superare i campanilismi. Naturalmente è un processo che deve partire dalla base, dal territorio.»
 
 Una posizione “schifosamente scomoda”
Emozionato, parlando «con il cuore, non certo con la ragione», alla fine Dalpalù ha fatto l’ultimo ringraziamento «politicamente scorretto» a Diego Schelfi.
«Perché, forse sbagliando ma in assoluta buona fede e senza secondi fini, l’abbiamo messo in una posizione schifosamente scomoda: grazie per il lavoro fatto finora, per la quantità di lavoro e la passione che ci ha messo, che hanno cambiato il volto della cooperazione trentina. Prima era un insieme di settori, oggi siamo legati l’un l’altro come sistema.»
 
Al meeting è intervenuto oggi anche l’assessore provinciale alla cooperazione Franco Panizza, che ha ribadito l’importanza del sistema cooperativo, anche in questo momento dove spesso è bistrattata. In particolare ha evidenziato il ruolo di Sait nella promozione della filiera agricola trentina.
 
Il presidente della Cooperazione Trentina Diego Schelfi ha messo in guardia dai rischi di omologazione.
«La nostra forza è la relazione, è stare sul territorio, lavorare per il bene comune. La Carta in Cooperazione deve servire per affermare la nostra identità. – E ha terminato il suo intervento con un proverbio africano: – Le palme, più vengono prese a sassate, più rilasciano datteri. Succede anche a noi: più ci lanciano sassi, più datteri rilasciamo alla nostra comunità.»
 
Per il direttore del Sait Luigi Pavana, dal convegno sono arrivati molti stimoli al miglioramento.
I gruppi di lavoro (una novità per questo genere di incontri) hanno espresso la richiesta di migliorare la relazione diretta tra soci e Sait, altri hanno puntato sulla formazione, sulle proposte commerciali.
«Per noi la proposta commerciale si basa su due capisaldi – ha detto Pavana. – Salute del consumatore e rispetto per l’ambiente. L’impegno di tutta la squadra è migliorare l’efficienza del consorzio. Abbiamo già cominciato razionalizzando i carichi di lavoro. Prevediamo di risparmiare quest’anno dai 250 ai 300 mila euro.»
 
 Le OMI e il peccato originale di Adam Smith
Il padre della dottrina economica moderna affermava con convinzione di non aver mai visto fare qualcosa di buono da chi agiva per il bene comune.
O una azione è motivata da interesse personale, o non è.
 
«In realtà – ha affermato con altrettanta convinzione la professoressa Alessandra Smerilli, religiosa e docente di economia della cooperazione alla Cattolica di Roma, – la vocazione italiana è fatta di tante piccole e medie imprese, di rapporti con il territorio, di economia civile: ed è proprio quel modello iniziato da Adam Smith che non regge più. Lo dimostrano la crescente solitudine e infelicità delle nostre economie opulente. Una società senza gratuità non è un luogo vivibile.»
 
L’economista ha introdotto una definizione originale per le imprese, particolarmente adatta alle cooperative: «OMI», ovvero Organizzazioni a Motivazione Ideale.
 
Nascono dalla passione, e vivono di motivazione. Rispondono a bisogni, mettono al primo posto la relazione con le persone, la gratuità.
Nei rapporti con i collaboratori privilegiano il premio all’incentivo, e praticano l’efficienza, ad esempio, introducendo la diversità nell’organizzazione.
A cominciare da un equilibrato rapporto tra uomini e donne. «Perché quando si tratta di risolvere problemi insieme, le donne hanno maggiore capacità di risolverli», ha affermato la religiosa.
 
 Coop Italia e Coop Norvegia unite per i Mondiali di sci nordico 2013
Dalpalù ha annunciato oggi che Coop Italia, Coop Norvegia e Sait saranno tra gli sponsor principali dei prossimi campionati mondiali di sci nordico 2013 in Val di Fiemme.
Una sponsorizzazione a tutto campo, ha confermato il consigliere di Coop Italia Roberto Fiammenghi, che premia una forte relazione con il territorio.

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