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Cooperfidi/ 1 – I dati: cresce il sostegno alle imprese

Nell’esercizio 2011 sono stati assistiti con 25 milioni di garanzie finanziamenti per 45 milioni, relativi a 142 interventi

In una fase in cui le imprese fanno fatica ad accedere al credito, Cooperfidi, il consorzio di garanzia fidi della Cooperazione Trentina, ha ulteriormente rafforzato nel 2011 la sua azione di sostegno all’economia locale.
Ne hanno beneficiato, in primo luogo, gli oltre 1.100 soci – storicamente le cooperative di consumo, di lavoro e sociali, a cui si sono aggiunte in un secondo tempo le aziende agricole - che hanno potuto realizzare nuovi investimenti o far fronte ad esigenze di liquidità.
 
Il bilancio 2011, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio di amministrazione, evidenzia alla data di chiusura garanzie in essere per 132 milioni, che si riferiscono a finanziamenti per un importo di 207 milioni.
Come riferisce il presidente di Cooperfidi, Renzo Cescato, nell’esercizio 2011 sono stati assistiti con 25 milioni di garanzie (1 milione in più rispetto all’anno precedente) finanziamenti per 45 milioni.
 
Per la prima volta, a seguito delle nuove possibilità operative legate al riconoscimento di intermediario vigilato, una quota delle garanzie (6,8 milioni) ha riguardato non finanziamenti ma operazioni commerciali, come appalti o contratti di servizio con la Pubblica amministrazione.
Nel complesso gli interventi coperti con garanzia nel 2011 sono stati 142: 107 hanno avuto per beneficiari cooperative o aziende agricole, i rimanenti 35 Famiglie Cooperative o cooperative di lavoro, di servizio o sociali.
 
Le domande di garanzia respinte sono state solamente 3, tutte per mancanza dei requisiti di concedibilità.
«Abbiamo archiviato un altro anno difficile - commenta il vicepresidente di Cooperfidi, Lino Piva -. Le aziende trentine facendo sacrifici sono però riuscite a pagare le rate sui loro crediti. Il nostro tessuto economico rimane sano: gli impegni si rispettano.»
 
«È soprattutto nei momenti di difficoltà - afferma il direttore generale della Federazione Trentina della Cooperazione, Carlo Dellasega - che si avverte l’importanza di strumenti come Cooperfidi.»
 
Le Casse Rurali, a cui si appoggia gran parte dell’attività di Cooperfidi, hanno impiegato nel 2011 il 100 per cento della raccolta di risparmio per concedere finanziamenti.
Anche tutte le risorse rientrate con le rate dei prestiti, circa 2 miliardi di euro, informa Dellasega, sono state reimpiegate per erogare nuovi crediti alle imprese e alle famiglie.
 
Il sostegno alle imprese trentine si è concretizzato anche nella concessione di prestiti diretti, una novità nell’operatività di Cooperfidi. 3,6 milioni di crediti, a tasso agevolato, sono stati messi a disposizione di Famiglie Cooperative che hanno effettuato interventi di miglioramento e rinnovo delle loro strutture.
L’importo di ciascun finanziamento non eccede i 250 mila euro.
Il Sait su queste operazioni concede un contributo in conto interessi alle Famiglie Cooperative.
 
 I contributi liquidati per conto della Pat
Un secondo filone di attività di Cooperfidi riguarda i contributi erogati per conto della Provincia di Trento.
Anche su questo fronte i dati del bilancio 2011 evidenziano valori in crescita.
Le provvidenze si riferiscono alle leggi provinciali 6 del ’99 e 17 del ’93.
Con riferimento alla Lp 6, legge unica dell’economia, si registra un aumento molto consistente del volume degli investimenti proposti a contributo, che si attestano sui 12,1 milioni.
In totale le domande presentate sono state 89, rispetto alle 78 del 2010.
 
Sono più che raddoppiate, invece, passando da 10 a 23, le domande relative alla Lp 17 sui servizi alle imprese.
La spesa documentata a cui è legata la richiesta di contributo ammonta a 714 mila euro (era 332 mila nel 2010).
L’importo dei contributi stanziati è di 302 mila euro, che copre più del 40 per cento della spesa per gli investimenti.
Il bilancio 2011 di Cooperfidi chiude con un utile di 6,5 milioni, che - chiarisce il direttore Claudio Grassi - derivano dall’applicazione della normativa Ias, che impone di considerare i contributi pubblici fra i proventi.
Tali contributi si riferiscono a garanzie con durata a medio e lungo termine e ad iniziative che si svilupperanno anche negli anni successivi, e rappresentano un «cuscinetto» a fronte di eventuali future perdite.
Il patrimonio ha raggiunto i 73 milioni.
L’utile di Cooperfidi è originato anche dal basso impatto delle perdite di garanzia registrato nel 2011, pari a 226 mila euro (0,2 per cento del garantito totale).
 
 La partecipazione ai Fondi
Per sostenere la cooperazione e l’economia locale Cooperfidi ha aderito nei mesi scorsi al Fondo partecipativo, istituito dalla Provincia per patrimonializzare le cooperative e affidato in gestione a Promocoop.
Il 49% del capitale è versato dalla stessa Provincia di Trento, mentre il 51% è integrato da numerosi soggetti del sistema cooperativo e dai soci delle cooperative beneficiarie.
È inoltre continuata l’operatività del Fondo immobiliare, gestito per conto della Provincia, che è finalizzato all’acquisto di immobili strumentali all’attività esercitata dai soci di Cooperfidi.
Nel 2011 Cooperfidi ha acquisito l’immobile della Cantina sociale di Nomi.
Si sta valutando l’ipotesi di esternalizzare il Fondo assegnandone la gestione ad una società promossa da Cooperfidi e partecipata dai consorzi cooperativi di secondo grado.

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