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Le cooperative di produzione e lavoro crescono di fatturato e dipendenti

Renzo Cescato: «Ma per crescere ancora occorre rafforzarsi nelle dimensioni»

Sono dati in controtendenza quelli presentati in occasione del convegno dei soci organizzato da Consorzio Lavoro Ambiente per riflettere sui cambiamenti nel mondo del lavoro ed il ruolo della cooperazione di produzione e lavoro.
Aumentano i lavoratori, cresce la patrimonializzazione delle imprese e si cercano nuove alleanze per affrontare progetti ambiziosi.
«Ma per crescere ancora – ha precisato il presidente del CLA Renzo Cescato – occorre rafforzarsi nelle dimensioni»

Il tempo del «piccolo è bello» sembra finito.
Parola di Renzo Cescato, presidente di Consorzio Lavoro Ambiente, intervenuto al convegno dei soci organizzato da CLA per presentare i dati più aggiornati del settore della cooperazione di produzione e lavoro e tracciare le linee strategiche su cui concentrarsi nei prossimi anni.
 
Un momento di confronto con i soci, che rappresenta un buon esempio di vitalità e democrazia secondo il presidente della Cooperazione Trentina Diego Schelfi.
«Il consorzio CLA – ha commentato Schelfi – è un esempio di buona cooperazione, di una realtà che partendo dal basso ha saputo crescere e sostenere sia le persone che il territorio, il tutto dimostrando equilibrio, capacità di fare sistema e intercooperazione.»
 
Opinione condivisa dal presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai.
«L’idea nata durante l’incontro che ho avuto con il consiglio di amministrazione della Cooperazione Trentina di proporre ai trentini un percorso di cosiddetti stati generali dell’autonomia – ha aggiunto – nasce dall’esigenza di compiere lo stesso percorso di confronto che avete intrapreso voi all’interno mondo cooperativo.
«Le vostre assemblee – ha precisato, – le vostre iniziative dei prossimi mesi saranno una parte di questi stati generali
 
In rappresentanza della Provincia Autonoma di Trento è intervenuto anche l’assessore alla cooperazione Franco Panizza.
E un elogio al lavoro svolto in questi anni dal consorzio Cla e dalle cooperative associate è arrivato anche dal direttore generale della Cooperazione Trentina Carlo Dellasega.
«I dati che ci presentate oggi – ha affermato – ci dimostrano come, anche in un periodo di crisi come quello attuale, voi abbiate saputo fare grandi cose, offrendo lavoro e opportunità a tante persone.»
 
La fotografia del settore è stata delineata dal direttore di Cla Melchiorre Lino Orler e dal presidente Renzo Cescato.
«Le nostre cooperative sono ottimamente patrimonializzate – ha detto Cescato – tanto che possiamo competere senza soggezione con le altre imprese, ma in generale soffrono ancora di dimensioni troppo esigue per reggere una concorrenza sempre più agguerrita, per partecipare da protagonisti ai grandi progetti che disegneranno il Trentino del futuro e per andare anche oltre i confini provinciali. Chi non ce la fa da solo dovrà allearsi, unirsi, cercare sinergie.»
 
In questi anni Consorzio Lavoro Ambiente ha supportato le cooperative associate nella gestione di progetti ambiziosi e in futuro continuerà a fare la propria parte, supportando le imprese socie in ogni occasione dove sia richiesto il coordinamento, la progettazione, l’assistenza.
Continuerà a promuovere nuovi progetti, a fare da traino alle cooperative piccole e grandi, «ma non può sostituirsi ad esse».
 
 La questione delle dimensioni
D’accordo con Cescato anche Carlo Zini, presidente dell’Associazione Nazionale delle cooperative di produzione e lavoro, nonché coordinatore di settore dell’Alleanza delle Cooperative Italiane e presidente della cooperativa CMB di Carpi, intervenuto portando l’esperienza del settore a livello nazionale.
«Ogni cooperativa, per restare impresa e svilupparsi, deve porsi il problema delle dimensioni – ha affermato. – Sul panorama nazionale c’è molta vivacità in questo senso.»
 
Zini ha presentato alcuni casi concreti, come la fusione di tre importanti cooperative della Basilicata, che ha portato alla nascita di un nuovo soggetto imprenditoriale e l’ipotesi di un contratto di rete d’impresa che consolidi alleanze territoriali tra imprese cooperative in Lombardia e Calabria.
«In queste alleanze – ha aggiunto – debbono trovare spazio investimenti per la ricerca e l’innovazione, obiettivo tipico delle reti d’impresa.»
 
Crescere significa guardare al futuro, anche in un’ottica di lungo periodo e, quindi, con un senso di responsabilità forte nei confronti delle nuove generazioni.
«La crescita dimensionale – ha commentato Cescato – può rappresentare anche una forte opportunità di lavoro per tanti giovani.»
 
 Imprese ben patrimonializzate
Quella del futuro è una sfida che le cooperative di produzione e lavoro trentine possono affrontare con serenità, supportate da un valore della produzione che negli ultimi dieci anni è passato da 120 a 295 milioni di euro e un patrimonio che, con una crescita da 32 a 122 milioni di euro, registra un aumento del 380%.
Dati che dimostrano come le cooperative di produzione e lavoro siano cresciute e soprattutto si siano patrimonializzate e possano accedere ad iniziative di project financing senza alcun complesso d’inferiorità.
 
 La risorsa dell’intercooperazione
In questo senso fondamentale diventa la collaborazione con cooperative di altri settori.
Per crescere, infatti, è importante puntare su relazioni sul territorio, reti di imprese, filiere.
Nel caso della cooperazione questo può avvenire in una logica intercooperativa, con il settore della produzione e lavoro che collabora, ad esempio, con il consumo o l’agricoltura per la logistica, o con il credito per la gestione di project financing, sia per la parte procedurale che di finanziamento.
 
 Dieci anni di crescita
A presentare i dati del sistema CLA il direttore del consorzio Melchiorre Lino Orler, che ha messo in luce un quadro in controtendenza rispetto al trend sia provinciale che nazionale, soprattutto dal punto di vista dell’occupazione.
Infatti, se negli ultimi tre anni di crisi in Trentino poco meno di 12mila persone sono rimaste senza lavoro il numero di dipendenti di questo comparto della cooperazione trentina, che riunisce 46 cooperative associate a CLA, è passato nel decennio 2000-2010 da 2.300 a 4.450, riuscendo a mantenere il trend positivo di crescita anche nell’ultimo triennio.
 
 I progetti più significativi
La spinta sull’acceleratore è arrivata nel luglio del 2002, con la firma dell’accordo di collaborazione con il Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna, per la realizzazione di grandi opere.
Un colosso di 300 cooperative e da 6 miliardi di euro di giro d’affari che ha offerto al sistema trentino know how e strumenti innovativi per essere più incisivo nei settori delle costruzioni, dei trasporti, dei servizi. Tra questi, il project financing e gli appalti in global service.
 
Rientrano sotto a questo cappello appalti come la circonvallazione di Mezzano e Imer (9,5 milioni, 3 anni di lavoro), il servizio di sanificazione ambientale delle strutture ospedaliere dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (10 milioni all’anno per 6 anni), il primo intervento sullo Studentato di San Bartolameo (380 posti letto in project financing), il teleriscaldamento nel Primiero (30 milioni), i 94 appartamenti a Melta e la cittadella dei giovani, il centro polifunzionale che sta nascendo a San Bartolameo, dal costo complessivo di 35 milioni di euro, che è anche un laboratorio di collaborazione e sinergie di sistema. Esperienza che sarà molto utile anche per partecipare ad uno dei progetti più rilevanti del Trentino, la costruzione del nuovo ospedale.

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