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Brinkia kerpiana: trovata nuova pianta fossile nel Bletterbach

Si tratta di una pianta finora ignota alla ricerca e si presumeva fosse comparsa prima della grande estinzione di massa verificatasi nel periodo più antico della Terra

Nell’ambito del 90° Convegno della Società paleontologica tedesca, in corso fino al 18 settembre a Monaco di Baviera, la paleontologa del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige Evelyn Kustatscher ha presentato una pianta fossile finora sconosciuta (foto).
La pianta, cui è stato dato il nome di Brinkia kerpiana, proviene dalla Gola del Bletterbach, nelle Dolomiti Patrimonio mondiale UNESCO.
«Si tratta di una pianta finora ignota alla ricerca, quindi un genere e una specie del tutto nuovi», spiega Kustatscher. «Ed appartiene ad un gruppo di piante che si presumeva fosse comparso solo 50 milioni di anni più tardi di quanto finora supposto, quindi prima della grande estinzione di massa verificatasi nel periodo di transizione tra l’età antica della Terra, per così dire, e il suo medioevo.»
 
Lo straordinario ritrovamento del nuovo fossile chiamato Brinkia kerpiana risale al progetto di ricerca «La flora del Bletterbach», svoltosi tra il 2004 e il 2009.
Mediante esso, il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige e il Geoparc Bletterbach intendevano compiere una precisa analisi delle piante fossili del celebre canyon nella Bassa Atesina.
Ora, a più di dieci anni di distanza dall’attività di ricerca sul campo, la paleontologa altoatesina Evelyn Kustatscher ha presentato gli ultimi risultati scientifici di questo lavoro pluriennale.
Lo ha fatto in occasione del 90° Convegno della Società paleontologica tedesca in corso a Monaco.
 
Una scoperta interessante per gli studiosi del clima
«Finora abbiamo confermato molto di ciò che gli scienziati avevano descritto in modo esauriente già negli anni ’70», spiega Kustatscher.
«Il sensazionale ritrovamento della Brinkia kerpiana ci permette non solo di descrivere una specie nuova per la scienza, ma anche di provare che un intero gruppo di piante esisteva 50 milioni di anni prima di quanto finora supposto, cioè ancora prima dell’estinzione di massa durante il cosiddetto limite Permiano-Triassico», chiarisce.
«Ciò conferma la nostra teoria: contrariamente a quanto accadde agli animali, le piante non furono così fortemente toccate dalla grande estinzione di massa di 252 milioni di anni fa», così la paleontologa sintetizza le conclusioni scientifiche della ricerca, e continua: «Se oggi, alla luce degli enormi cambiamenti climatici in corso, parliamo della sesta estinzione di massa della storia della Terra, allora questa nuova scoperta è interessante non solo per i paleontologi, ma anche per chi studia il clima.»
 
Omaggio a Wies van den Brink e Hans Kerp
Il nome dato al nuovo fossile ritrovato nella Gola del Bletterbach – Brinkia kerpiana – rappresenta un omaggio all’attività scientifica della coppia di studiosi olandesi Wies van den Brink e Hans Kerp.
Hans Kerp raccoglieva piante fossili nel Bletterbach già negli anni ’70 e negli anni ’90 ha fornito un nuovo impulso al lavoro di ricerca sul campo dedicato alla sua flora.
Lo scienziato, che compie 65 anni in questi giorni, è tornato spesso con i suoi studenti nella gola.
Anche sua moglie, Wies van den Brink, si è occupata a lungo come paleontologa di pollini fossili, rinunciando poi alla carriera accademica per supportare il marito. Entrambi lavorano all’Università di Münster.
 
Il Bletterbach, una «miniera d’oro» per la ricerca paleontologica
«Per la ricerca paleontologica del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige il Bletterbach è la proverbiale miniera d’oro», sottolinea il direttore del museo David Gruber, «e ciò lo dobbiamo anche alla buona collaborazione con l’Amministrazione del Geoparc.»
Il cui presidente, Peter Daldos, conferma: «I ritrovamenti del Bletterbach sono alla base di un’importante attività di ricerca, in particolare quella condotta da Evelyn Kustatscher e dalla sua rete scientifica internazionale.»

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