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Stone Age Connections. La mobilità ai tempi di Ötzi

Il Museo Archeologico dell’Alto Adige dedica la nuova mostra temporanea alla mobilità nell’età del Rame, l’epoca di Ötzi, l’Uomo venuto dal ghiaccio

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Intraprendere un viaggio, acquistare merci in tutto il mondo o cambiare residenza ci sembra una cosa normale. Oggi non potremmo più immaginarci la vita in maniera diversa. Ma la strada per arrivare fin qui è stata lunga.
Il Museo Archeologico dell’Alto Adige riprende il tema scelto dall’EUREGIO per l’Anno dei Musei 2021 e dedica la nuova mostra temporanea alla mobilità nell’età del Rame, l’epoca di Ötzi, l’Uomo venuto dal ghiaccio.

Il presidente della Provincia e assessore ai Musei Arno Kompatscher sottolinea l’importanza dei collegamenti alpini tra nord e sud e l’arricchimento culturale che essi producono: «È sorprendente ciò che si può raccontare sulla mobilità nella fase finale del Neolitico partendo da Ötzi. Il raggio d’azione degli uomini in quell’epoca è stato e forse continua a essere decisamente sottovalutato nella percezione comune. Ancor più interessante è esaminare il tema della mobilità di persone e cose, ma anche di idee, da questa prospettiva – anche perché non è mai stato così attuale.»
Nel Neolitico fanno la loro comparsa i primi oggetti in metallo, e più precisamente in rame.

Lo scambio di materie prime e di utensili dà vita in tutta Europa a una mobilità sorprendentemente vivace.
In archeologia la mobilità può essere ricostruita solo attraverso le tracce materiali, ossia gli oggetti originali – doni ospitali o merci di scambio – rinvenuti al di fuori delle loro principali aree di diffusione. A questo scopo è stato possibile presentare in mostra esempi significativi provenienti da tutta Europa. Il tema della mobilità nell’età del Rame viene affrontato non solo dal punto di vista degli scambi commerciali, ma anche da quello dei mezzi di trasporto e dei flussi migratori.


 
  Materie prime in viaggio 
I metodi scientifici elaborati negli ultimi decenni consentono oggi di determinare la provenienza delle materie prime utilizzate e quindi di documentare il superamento di distanze sorprendenti: studiando la fonte delle materie prime, nel territorio corrispondente all’odierno Alto Adige è stato possibile attestare per la prima metà del IV millennio a.C. la circolazione di oggetti in rame provenienti dai Balcani.
Con lo sviluppo della tecnologia della lavorazione di questo metallo in Italia meridionale e centrale, la produzione dei primi oggetti in rame – probabilmente doni destinati agli ospiti – si trasferisce anche all’Europa centrale. A tale proposito, la lama dell’ascia di Ötzi – il cui rame proviene da giacimenti toscani – costituisce una testimonianza di rilevanza internazionale che viene presentata in un contesto di reperti altoatesini ed europei.
 
  Idee in viaggio 
Insieme agli oggetti, viaggiano anche abilità e tecnologie. Il tema della diffusione delle idee e della cultura viene affrontato con l’ausilio dei vasi campaniformi, che cominciano a diffondersi in tutta Europa. In questo caso l’attenzione non va rivolta alla materia prima – l’argilla – che veniva estratta per lo più localmente, bensì alla trasmissione delle idee ovvero del patrimonio intellettuale tra gruppi culturali.
 
 Uomini in viaggio 
Gli oggetti circolano anche grazie ai flussi migratori, che tuttavia possono essere rilevati esclusivamente mediante l’analisi del DNA. Le analisi genetiche documentano due grandi ondate migratorie verso l’Europa, che hanno introdotto importanti cambiamenti culturali come l’agricoltura e la lingua indoeuropea. Ötzi è vissuto nel periodo intercorso tra queste due grandi ondate e per la scienza è l’anello di congiunzione tra i due filoni genetici.
Calzature, piroghe, gerle e ruote: mobilità nell’età del Rame significa spostarsi sull’acqua, nel fondovalle ovvero tra gli insediamenti, e in montagna. La mostra illustra le modalità di questi spostamenti sulla base di importanti ritrovamenti effettuati in Alto Adige e nella regione alpina o le visualizza mediante ricostruzioni.
La mostra temporanea rimanda alla mobilità odierna con un approccio a tratti scherzoso che invita anche a riflettere, oltre che mediante un allestimento che ricorda i tunnel della metropolitana, il mezzo di trasporto moderno per eccellenza.
La mostra temporanea è visitabile fino al 7 novembre 2022. Orari: mar-dom ore 10.00-18.00. In dicembre, luglio e agosto il museo è aperto anche di lunedì.
 
  Rinnovo dell’esposizione permanente  
In coincidenza con i lavori per la mostra temporanea sono state rinnovate anche alcune sezioni dell’esposizione permanente dedicata a Ötzi, l’Uomo venuto dal ghiaccio, realizzata ormai 11 anni fa.
Nel nuovo allestimento hanno trovato spazio i risultati scientifici ottenuti negli scorsi anni nonché le esperienze derivate dall’attività di mediazione del museo, nelle quali i reperti originali e le postazioni interattive giocano un ruolo importante.
Per completare il quadro che abbiamo di Ötzi e dei suoi contemporanei, si è dato più spazio all’ambiente dell’età del Rame. Le conoscenze relative alle abilità degli uomini di quest’epoca saranno illustrate partendo dalle materie prime (rame e selce).
Si potranno apprendere in maniera chiara ed efficace anche gli ultimi risultati della ricerca negli ambiti della biologia, della medicina e della criminologia, e in alcune postazioni grandi e piccini potranno vestire i panni dei ricercatori.
La nuova sezione «Archeologia dei ghiacciai» offre la possibilità di vedere reperti originali di importanza mondiale emersi negli scorsi anni dalla neve e dai ghiacci dell’Alto Adige.
I lavori di rinnovamento di altre sezioni dell’esposizione permanente (1° piano, L’Uomo venuto dal ghiaccio) proseguiranno nel mese di gennaio 2022.

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