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Mudazion: mostra collettiva al Forte di Fortezza

Sculture, dipinti e fotografie sul tema del cambiamento sono esposti alla prima mostra temporanea della stagione

Nulla è durevole quanto il cambiamento. Il Forte di Fortezza, per la prima mostra dell’anno, ha scelto questo motto del filosofo greco Eraclito.
Il cambiamento e il dialogo nella scultura, nella pittura e nella fotografia e nelle loro diverse forme di espressione artistica, infatti, sono al centro della mostra «Mudazion»: 26 giovani ma anche già affermati esponenti di arte ed artigianato dell'associazione gardenese Unika presentano opere selezionate sul loro percorso personale e sulla loro evoluzione, ma anche sui cambiamenti che il nostro stile di vita sta avendo sull'ambiente, sulla natura e, di conseguenza, sulla società.
 
«Perfino dietro le mura monumentali della fortezza si verificano cambiamenti e questo avviene anche nella storia della scultura della Val Gardena, che è passata da piccoli giocattoli in legno a sculture sacre fino ad arrivare ai nostri giorni con le sue sculture individuali e curiose, e in Unika, che vive il cambiamento nelle proprie file grazie all’arrivo di tante persone giovani ed anche di tante donne, – commenta il presidente di Unika, Matthias Kostner. – Unika ha affrontato il tema della "Mudazion" ed ora siamo lieti di poter esporre le nostre opere, attraverso le quali forse possiamo anche cambiare qualcosa nelle persone, che visitano la mostra.»
 
Processi consapevoli di cambiamento, esperimenti, anni di tentativi e molte esperienze hanno formato, ad esempio, il linguaggio formale unico di Wilhelm Senoner (Ortisei).
Le superfici delle sue sculture sono ruvide come una roccia aspra, gli spigoli e le linee come pietre tagliate di netto, i colori sembrano paesaggi trasferiti dalla natura, cercando le giuste composizioni cromatiche a seconda della stagione.
Nella mostra al Forte espone le sculture in legno «Pensatore ispirato ad Auguste Rodin» (1968) e «Pensatore» (2018).
 
La scultura lignea «La donna con coraggio di cambiare» di Helene Demetz (Ortisei), invece, cammina eretta, imperturbabile e con lo sguardo alzato, liberandosi dalle catene che la stringono in quanto figura femminile.
Bella e allo stesso tempo ruvida e disadattata, si erge nella stanza ed occupa il posto del tutto maschile, lanciando il messaggio: «È tempo di rompere con il dominio, di contribuire a plasmare e decidere, è tempo di coraggio e cambiamento».
La bellezza del cambiamento è rivelata anche da Werner Dejori (S. Cristina) con le sue fotografie di cancelli e porte della fortezza, attraversati ed esposti alle intemperie per decenni, con la loro fragile vernice che si stacca strato dopo strato, il legno invecchiato che si screpola e si solca e il ferro arrugginito che diventa delicato e comincia a sgretolarsi.
 
I cambiamenti storici sono simboleggiati anche da Gerald Moroder (Ortisei) con la sua grande figura umana «Zug-Luft», modellata in granito - il materiale di scavo della galleria di base del Brennero - e resina sintetica: l'esile silhouette sembra chiedersi cosa riservi il futuro a Fortezza, un luogo nato come diga e oggi cantiere della galleria di base del Brennero, asse e collegamento tra i paesi.
Florian Tschurtschenthaler (Moso di Sesto), invece, ci conduce nell'interiorità con la scultura «Potenziale»: il ragazzo tibetano fluttuante invita a dispiegare il proprio potenziale, a prendere coscienza della propria forza interiore, a espandere gli orizzonti, ad abbattere i confini e a lasciare che le paure scompaiano invece di essere inibite da pensieri e confini autoimposti o imposti da altri - proprio come la fortezza, un tempo diga militare e oggi luogo di scambio culturale.
La mostra è visitabile fino al 4 giugno 2023.
 
 Le persone dietro le opere  
Veronica Caterisano, Werner Dejori, Helene Demetz, Egon Digon, Armin Grunt, Matthias Kostner, Rupert Elias Kreuzer, Ivan Lardschneider, Lukas Mayr, Gerald Moroder, Hubert Mussner, Simon Oberbacher, Patrick Obkircher, Walter Pancheri, Roland Perathoner, Samuel Perathoner, Ivo Piazza, Günther Runggaldier, Fabrizio Senoner, Viktor Senoner, Wilhelm Senoner, Matthias Sieff, Christian Stl, Valeria Stuflesser, Florian Tschurtschenthaler e Chelita Zuckermann.

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