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Lettere al Giornale – Luciana Grillo (Soroptimist)

«La vogliamo smettere di parlare di violenza contro le donne il 25 novembre e di lasciar correre per gli altri 364 giorni dell’anno?»

Egregio Direttore,

Ancora una volta, nel nostro apparentemente tranquillo territorio trentino, la donna diventa preda, quasi preda volontaria, forse perché osa vestirsi come le pare, uscire da sola – persino la sera! – frequentare pub e discoteche.
È di poche settimane fa la lettera all’Adige dell’ex-senatore Gubert (vedi); noi donne abbiamo la memoria lunga…
Noi donne – parlo anche a nome del Soroptimist club di Trento – non ne possiamo più! Vogliamo tornare al Medioevo? Dobbiamo indossare un abito che ci copra fino alle caviglie e nascondere i capelli con un velo?
 
Alcune recentissime sentenze seguono le inclinazioni del senatore Gubert: è di pochi giorni la diffusione della sentenza milanese riguardante l’omicidio di una donna definita nella stessa sentenza disinibita, e dunque facile, leggera, tentatrice.
Uccisa perché, secondo l’omicida, «si stava allontanando da lui, scaricandolo».
E lui, poverino, sentendosi solo e perduto, l’ha uccisa e fatta a pezzi.
Niente ergastolo, comunque, perché lei era disinibita.
 
Il 25 luglio, il Corriere della Sera parla di un’altra sentenza sconvolgente: Francesca, più volte palpeggiata in varie parti del corpo dal direttore del Museo presso cui lavorava, viene definita complessata, una ragazza giovane un po’ in carne, che potrebbe rivisitare «inconsciamente l’atteggiamento dell’imputato nei suoi confronti…».
Perciò lei complessata, lui assolto! Per giunta da una magistrata.
Più recentemente, vicino a noi, a Noriglio e a Rovereto, due donne sono state uccise, una da un vicino di casa, forse in seguito a liti condominiali, un’altra mentre attraversava un parco per andare a curare la madre…
 
Dove stiamo andando, caro Direttore?
La vogliamo smettere di parlare di violenza contro le donne il 25 novembre e di lasciar correre per gli altri 364 giorni dell’anno?
Perché non diciamo chiaramente che gli uomini devono essere educati al rispetto per tutti – maschi, femmine e lgbt – che devono imparare a controllare gli istinti, che le donne hanno il diritto di vestirsi come vogliono, di essere magre o grasse o muscolose, senza per questo essere prese in giro da amici, compagni, giornalisti che, credendo spenti i microfoni, si sentono autorizzati a fare battute da bar? (E perché citare i bar come se fossero i luoghi della libera volgarità?).
 
E perché non facciamo curare gli uomini violenti se sono ammalati? Perché non ce ne prendiamo cura se sono le stesse sorelle a denunciare violenze? Perché non diamo seguito alle denunzie? Perché non proteggiamo le donne in pericolo?
Mara Fait, di Noriglio, «aveva paura».
Iris Setti era invece tranquilla, attraversava un parco cittadino, e sicuramente il suo abbigliamento o l’atteggiamento non inducevano in tentazione nessuno, ma sulla sua strada ha incontrato un uomo che già in passato aveva commesso atti di violenza, eppure camminava libero di violentare e di uccidere.
 
Chi legittima comportamenti scorretti, trasferibili da padri a figli, da nonni a nipoti, evoca sempre – dopo – il fraintendimento, l’equivoco.
Che imparino, una buona volta, questi uomini a chiedere scusa a tutte le donne – complessate disinibite belle brutte grasse magre giovani e vecchie – e a tacere, o perlomeno a pensare prima di aprire la bocca.
E chi li deve giudicare o curare, lo faccia senza remore e pregiudizi, soprattutto lo faccia in tempo per non dire, dopo, avremmo dovuto
 
Il Soroptimist International club di Trento sostiene, insieme alle socie di tutto il mondo, da 102 anni, la promozione dei diritti umani, l’avanzamento della condizione femminile, l’accettazione delle diversità e la creazione di opportunità per trasformare la vita delle donne attraverso la cooperazione internazionale.
E combatte la violenza, tutta la violenza, contro donne, bambini, fragili, omosessuali eccetera.
Il Soroptimist non può più sopportare atteggiamenti indifferenti o superficiali che danneggiano le donne, a Noriglio, a Rovereto e in ogni paese del mondo.

Cordiali saluti.

Luciana Grillo, socia - contact member del Soroptimist International club di Trento.

I nostri lettori conoscono Luciana Grillo perché collabora con questo giornale da quasi 10 anni per dare spazio alla letteratura femminile.
In questo caso ha scritto una Lettera al direttore perché lo ha fatto a nome del Soroptimist International club di Trento.
Luciana è stata anche presidente per 8 anni del Consiglio delle Donne del Trentino.
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