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Lettere al direttore – Germano Bombonati

Vacanze in Trentino: alcune righe amare dovute a un senso di profonda delusione e frustrazione

Verso fine giugno sono tornato a trascorrere un breve periodo di vacanza nel gruppo del Brenta, per la precisione a Molveno; il luogo mi è piuttosto famigliare in quanto sono un amante della montagna, periodicamente ritorno in quel luogo particolare perché presenta il mix di lago e montagna difficilmente riscontrabile per qualità in altre valli alpine.
Nell'ultima mia visita sono rimasto colpito da numerosi e devastanti cambiamenti operati in un luogo che non aveva bisogno certamente di quanto ho potuto constatare.
 
La montagna trasformata in una pista da «Down Hill» - mi dicono si chiami così, - sport praticato da atleti che percorrono piste dedicate e che dicono di frequentare la montagna con la bicicletta.
Di fatto ho visto gente in sovrappeso, vestita da tartarughe Ninja a cavallo di mezzi costosi e dal peso di 35 chilogrammi e oltre, invadere pascoli e sentieri un tempo tracciati e segnalati ad uso di escursionisti, ora ad uso arbitrario di codesti soggetti che, stivati sull'apposita funivia per raggiungere la quota, sfruttano la forza di gravità e in velocità impegnano sentieri e pascoli a loro arbitrariamente dedicati.
 
Sono state sfrattate persino le mucche della Malga Tovre, confinate in spazi ristretti.
Per tornare dal rifugio La Montanara abbiamo dovuto percorrere la strada forestale, impolverati da camion, fuoristrada di operatori del cantiere e da ulteriori discesisti non contenti del bosco a loro dedicato.
Ad un certo punto il bosco risulta spianato, un torrente incanalato in condotte in lamiera - effetto post catastrofe - ad alimentare un laghetto confinato da un terrapieno brullo.
 
Un Vietnam, questa è l'impressione che ne ho ricavato e che ho espresso all'albergatore al mio ritorno, pregandolo di andare a vedere con i suoi occhi quello che è successo lassù.
 
Queste sono le zone dove le autorità politiche locali, responsabili di tale sfacelo, segnalano ai media la pericolosità dovuta alla presenza degli orsi, la cui popolazione sarebbe numericamente fuori controllo. In realtà è l'operato di questi personaggi ad essere fuori controllo, mossi da obiettivi di immediati guadagni in termini economici e di consenso.
 
Mi si passi queste righe dovute ad un senso di profonda delusione e frustrazione, ma continuo ad essere incredulo che tutto questo sia potuto succedere senza che nessuno abbia sollevato il problema.
Ho sempre considerato il Trentino come un esempio da seguire per la tutela dell'ambiente. Dopo questo episodio non più.
Per trovare il marcio bisogna sempre seguire la via del denaro.

Germano Bombonati

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