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Il Giorno della Memoria celebrato a Rovereto

Achille Spinelli: «Guardare con attenzione a quanto accade nel mondo» – È intervenuta anche la sindaca reggente di Rovereto Giulia Robol

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Nel Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale istituita per commemorare le vittime dell’Olocausto, una corona di alloro, in onore di tutti coloro che persero la vita nei campi di concentramento, è stata deposta questo pomeriggio a Rovereto, presso il monumento agli ex internati, in piazzale Orsi.
Alla cerimonia, in cui è intervenuta tra gli altri la sindaca reggente Giulia Robol, ha partecipato anche l’assessore provinciale allo sviluppo economico, lavoro, università, ricerca Achille Spinelli.

«Oggi è un giorno particolarmente doloroso – ha sottolineato Spinelli – con il pensiero che va ad un periodo storico che sembra lontano ma non lo è.
«Il male si è presentato sulla terra in quella fase storica particolarmente travagliata e violenta portando al sacrificio di molte donne, uomini e bambini.
«Oggi ricordiamo quelle persone che hanno perso la vita all’interno di un sistema crudele che si è svelato al mondo troppo tardi in tutta la sua disumanità.»
 
«Da questa esperienza dobbiamo trarre l’insegnamento di non guardare con sufficienza o disattenzione ai fenomeni per concentrarci su temi che non hanno grande valore per la comunità.
«Ma oggi ricordiamo anche il coraggio e la volontà di quanti sono intervenuti allora per portare la libertà e la democrazia.
«A loro va la nostra gratitudine. Anche oggi il mondo ha bisogno di persone in grado di leggere i segnali di pericolo e i problemi che la comunità vive.
«Dobbiamo cercare di essere sempre vigili e attenti di fronte ai fenomeni che accadono.»

Dopo l’introduzione dell’alpino Alessandro Giori è stata la sindaca Giulia Robol a intervenire:
«Questo è un giorno importante e sono felice di vedere una così ampia presenza di cittadini e cittadine.
«Oggi ricordiamo chi ha mostrato coraggio, quelli che vengono chiamati “Giusti”. Furono davvero molti i Trentini a essere coinvolti nelle deportazioni, ma le deportazioni sono realtà anche del presente.
«Serve ritrovare un’umanità delle relazioni e sapere che i fascismi che hanno interessato anche la storia del nostro Paese sono germi che si annidano nei sentimenti dell’uomo.
«Compito, onore e responsabilità delle istituzioni è quello di cogliere quei segnali nella comunità, riconoscerli e contrastarli, diffondendo e sostenendo i sentimenti di giustizia, coesione e rispetto. Anche oggi, infatti, ci appare chiaro come l’umanità possa scivolare in voragini di odio.»
 
Il presidente dell’Anpi, Mario Cossali:
«Di solito in queste occasioni prevalgono sentimenti di rammarico, dolore, nostalgia. Invece bisogna essere orgogliosi delle persone che ricordiamo oggi: persone che hanno avuto il coraggio del “no”, della scelta, di non voltarsi, di non rifugiarsi nell’indifferenza.
«Ricordo che, al tempo ero un bambino, questo monumento fu fortemente voluto dai roveretani e, nel tempo, siamo stati capaci di valorizzarlo e di far crescere costantemente l’interesse verso manifestazioni come quella che abbiamo vissuto oggi.»
Alla cerimonia erano presenti le autorità militari, i Vigili del fuoco, le Crocerossine, l’assessora comunale Micol Cossali, i consiglieri comunali Carlo Fait, Miriam Francesconi e Arianna Miorandi, oltre al presidente della circoscrizione di Noriglio Stefano Spagnolli.

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