Home | Pagine di storia | Memoria | Che fine ha fatto il generale tedesco Karl Heinz Bürger?

Che fine ha fatto il generale tedesco Karl Heinz Bürger?

È stato fondatore e organizzatore delle unità destinate alla repressione dei partigiani, tra le cui vittime i ragazzi di Malga Zonta

L'Einsatzkommando Bürger è stato un reparto di polizia delle SS composto da tre compagnie con personale tratto dalla Feldgendarmerie e dalla Schutzpolizei.
Questa unità, forte di circa 820 uomini, era stata costituita nell'autunno del 1942 a Hannover e destinata alla repressione antipartigiana nel Caucaso agli ordini del colonnello Karl Heinz Bürger.
Nel corso del 1943 l'unità operò contro i partigiani in Ucraina e Polonia.
Fu trasferita in Italia nel dicembre del 1943 e dislocata inizialmente con il quartier generale e una compagnia a Varese e con le altre due compagnie a Bergamo e a Lecco.
 
Combatté contro le formazioni partigiane cuneesi in Val Maira nel marzo 1944.
Nell'aprile del 1944, quando Bürger fu nominato SS- und Polizeiführer Mittelitalien (capo delle SS e della Polizia dell'Italia centrale per la Toscana, Umbria e Marche), l'unità fu trasferita in Umbria nell'area di Perugia e Spoleto e in Toscana, nella provincia di Arezzo.
È nella provincia di Arezzo che nel giugno 1944 il colonnello Bürger su ordine del generale Albert Kesselring e del generale Karl Wolff iniziò a operare contro i gruppi partigiani che operavano tra Siena e il lago Trasimeno, nell'area in cui avrebbe dovuto sorgere la Linea Albert.
L'Einsatzkommando Bürger portò a termine alcuni rastrellamenti tra l'Umbria e la provincia di Arezzo, e l'«Operazione Kastanie», che si svolse nell'alpe della Luna presso Sansepolcro e si concluse con la fucilazione di sei partigiani.
 
Dopo il ripiegamento da queste aree causa l'avanzata degli Alleati, alla fine di giugno Bürger diventò capo delle SS e della polizia per l'Emilia occidentale e l'unità venne trasferita a Casinalbo presso Modena e operò nell'Appennino tosco-emiliano, in provincia di Modena, fino a metà di agosto.
Dopo il trasferimento dall'oberführer SS Karl Heinz Bürger, da poco nominato SS- und Polizeiführer in Italien (Comandante delle SS e della Polizia del Settore centrale dell'Italia del nord – Emilia e Venezie) il Gruppo fu destinato a Verona e, sempre sostenuto da reparti fascisti della RSI, fu impiegato in Veneto e in Lombardia (Verona, Brescia, Mantova, Cremona).
Dall'agosto 1944 al maggio 1945 il Gruppo pose il suo quartier generale a Desenzano del Garda e a Portese di Salò mantenendo dei distaccamenti operativi a Collio e a Gardone Val Trompia.
 
Partecipò dal 10 al 12 agosto 1944 all'«Operazione Belvedere» in Val Leogra: Schio, Torrebelvicino e Valli del Pasubio che si concluse con l'Eccidio di Malga Zonta in Trentino; nel settembre 1944 all'Operazione «Timpano», il grande rastrellamento che devastò le alte valli della Lessinia veronese e vicentina (Valle del Chiampo e Piana di Valdagno)

Il 13 maggio 1945, fu catturato a Bolzano dalle truppe americane.
Incarcerato come criminale di guerra in Inghilterra presso l'Island Farm (campo 198) situato nella periferia di Bridgend nel sud del Galles, fu liberato il 12 maggio 1948.
Ritornò a Ibbenbüren e lavorò tranquillamente come insegnante di scuola elementare.
Morì in tutta serenità nel dicembre 1988 a Karlsbad.
Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande