Il restauro del Codex Wangianus Minor
L'opera di restauro è stata promossa e realizzata grazie all'accordo stipulato tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Archivio di Stato di Trento e l'Istituto Trentino di Cultura (ora Fondazione Bruno Kessler)
Il Codex Wangianus Minor, conservato
dall'Archivio di Stato di Trento, dopo l'intervento di restauro
degli anni Ottanta, presentava una serie di inconvenienti derivanti
dalle modalità di restauro caratteristiche di quegli anni, oggi
superate dalle acquisizioni più recenti e dagli indirizzi assunti
da tale disciplina, e versava in precario stato di conservazione.
Per questo la consultazione del Codice, di raro valore, negli
ultimi anni era stata limitata.
L'Archivio di Stato ha colto l'occasione della richiesta di una
buona riproduzione per lo studio dell'originale finalizzata
all'edizione critica, per sottoporlo a nuovo restauro. Questo
intervento ha consentito di ripristinare la consultabilità del
Codice e una lettura completa dello specchio scrittorio, comprese
le note a margine.
L'opera di restauro del Codex Wangianus è stata promossa e
realizzata grazie all'accordo stipulato tra il Ministero per i Beni
e le Attività Culturali - Archivio di Stato di Trento e l'Istituto
Trentino di Cultura (ora Fondazione Bruno Kessler). Data la
difficoltà di intervenire su un codice già restaurato e la
delicatezza dell'operazione, ci si è rivolti al Centro di
fotoriproduzione, legatoria e restauro degli Archivi di Stato del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali di Roma, istituto di
riferimento della conservazione degli Archivi di Stato. L'
intervento è stato eseguito tra il maggio 2005 e l'ottobre
2006.
Conclusa la fase di restauro del codice, prima della rilegatura, si
è proceduto alla ripresa digitale dell'intero documento, ora
allegato in formato DVD all'edizione critica del Codex.
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