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Domani, 26 aprile, si alza il sipario sulla rassegna

Il grande cinema muto musicato dal vivo apre l’edizione 66 del Trento Film Festival

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«Con un pizzico di emozione – ha annunciato la direttrice della rassegna Luana Bisesti – domani 26 aprile apriremo il sipario sulla 66ª edizione del Trento Film Festival, con una grande e numerosa squadra di collaboratori che vede coinvolte più di 150 persone, di cui 100 giovani volontari, provenienti da diverse regioni d’Italia».
Ambiente, realtà virtuale, sci alpinismo e arrampicata libera, tra i temi principali della giornata.
 
Tre le inaugurazioni ufficiali: alle 10, in piazza Fiera, «MontagnaLibri», alle 11, nel giardino arcivescovile, il «Parco dei Mestieri», alle 12, a Palazzo Roccabruna, il programma del Trento Film Festival, con la visita alla mostra Menu delle Montagne.
Serata di apertura della rassegna (alle 21, al Teatro Sociale) con il capolavoro del cinema muto Visages d’enfants, di Jacques Feyder, con le musiche dal vivo dell’Orchestra Città Aperta, scritte e dirette dal celebre compositore Carlo Crivelli.
 
Inaugurazione anche di tre affascinanti mostre: alle 17, allo Spazio archeologico di Palazzo Lodron, RifugioPlus; alle 18.30, nell’atrio dell’Auditorium Santa Chiara, Quello strano fenomeno chiamato arrampicata libera; alle 19.30, alla Bottega Mandacarù, Giappone rurale, natura e tradizioni in quindici scatti.
Due gli incontri letterari: alle 17.30, alla Spazio espositivo di MontagnaLibri, il primo appuntamento del «Salotto letterario del Premio Itas» con «Radici liquide. Un viaggio inchiesta lungo gli ultimi torrenti alpini»; alle 18, a Palazzo Roccabruna, per la serie Prime a… Roccabruna, La montagna per noi è bianca.

 Gli appuntamenti del mattino 
La mattina del primo giorno del festival, come tradizione, sarà dedicata alle inaugurazioni ufficiali della manifestazione: il primo appuntamento è alle 10 allo Spazio espositivo di MontagnaLibri per l’apertura ufficiale dell’omonima rassegna internazionale dell’editoria di montagna, giunta quest’anno alla 32. edizione e dove il pubblico troverà la più recente produzione internazionale di libri e riviste sulla montagna.
 
Alle 11, nella meravigliosa cornice del giardino dell’arcidiocesi, sarà la volta dell’inaugurazione del Parco dei Mestieri, giunto alla 14. edizione, con le attività organizzate in collaborazione Vita Trentina e Radio Trentino inBlu, Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, Muse – Museo delle Scienze, Collegio delle Guide Alpine del Trentino, Parco Naturale Adamello Brenta, Gruppo Speleologico Trentino, il Centro Cooperazione Internazionale e l’Agenzia provinciale per le Risorse idriche e l’energia. Collaborano anche l'Istituto Tambosi, l'Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche e l'Azienda Forestale di Trento e Sopramonte.
Come ogni anno, il programma del Parco offrirà un percorso di avvicinamento al cinema dedicato agli studenti delle scuole primarie e secondarie della provincia di Trento. Il Parco, oltre che per le scuole, sarà aperto al pubblico per tutta la durata del festival, proponendo una serie di appuntamenti, attività e laboratori, pensati per i più piccoli.
 
Alle 12, a Palazzo Roccabruna, in attesa della serata di apertura al Teatro Sociale, prima cerimonia d’inaugurazione della 66. edizione del Trento Film Festival con la visita alla mostra Menu delle montagne, realizzata in collaborazione con Accademia d’impresa, Camera di Commercio di Trento, Museo nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi di Torino. La mostra è un vero e proprio viaggio sulle tavole degli alberghi e dei ristoranti di molti Paesi del mondo, attraverso i loro menù di differenti epoche e per diversi livelli sociali, dagli anni Settanta dell’Ottocento ai giorni nostri.
  

 
 Gli appuntamenti del pomeriggio 
Sei gli appuntamenti in programma nel pomeriggio che spazieranno dalle mostre fotografiche sulle montagne e il Giappone, ai temi della realtà virtuale e della tutela dell’ambiente.
Alle 17, a Palazzo Lodron, sarà inaugurata la mostra RifugioPLUS. Design High – Progetti Alti con un’esposizione di modelli plastici e rappresentazioni di sperimentazioni progettuali sulle forme di fruizione per la montagna trentina del domani, realizzati dagli studenti del corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura dell’Università degli Studi di Trento. L’esposizione è curata dal prof. Claudio Lamanna e dagli architetti Riccardo Giacomelli e Giovanna Salgarello, in collaborazione con l’Università di Trento.
 
Altro tema del pomeriggio sarà la realtà virtuale calata nel mondo della montagna: sempre allo Spazio espositivo di MontagnaLibri, alle 17, Bruno Maldonesi, della startup Realer, farà vivere agli spettatori l’esperienza della realtà simulata attraverso una slackline tesa tra due iceberg in Groenlandia. Dalla simulazione si farà poi ritorno alla montagna reale (alle 18 a Palozzo Roccabruna) con la presentazione delle nuove collane Mulatero di narrativa dello sci con il libro La montagna per noi è bianca. Davide Marta e Leonardo Bizzaro dialogheranno con gli autori Giorgio Daidola, Markus Holzer, Markus Larcher ed Emilio Previtali.
 
Alle 17.30, allo Spazio espositivo di MontagnaLibri, si parlerà di ambiente, con la presentazione, nell’ambito del Salotto letterario Premio Itas, del libro di Elisa Cozzarini, Radici liquide. Un viaggio-inchiesta lungo gli ultimi torrenti alpini (Ediciclo Editore). Lorena Stablum dialogherà con l’autrice che ha condotto un’interessantissima inchiesta sullo sfruttamento idroelettrico degli ultimi torrenti montani, facendo un viaggio tra valli sconosciute e affascinanti.
 
Alle 18,30, nell’atrio dell’Auditorium S. Chiara sarà la volta della mostra fotografica Quello strano fenomeno chiamato arrampicata libera, di Matteo Pavana, sul mondo verticale come luogo dove dare sfogo a sensazioni profonde e alle geometrie dei propri pensieri.
 
Alle 19.30, alla Bottega Mandacarù, sarà inaugurata, invece, la mostra fotografica Giappone rurale: natura e tradizione in quindici scatti, a cura dell‘Associazione Yomoyamabanashi – 4 ciacere, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Da segnalare, in Piazza Fiera, anche le mostra cittadina open air dal titolo Straordinaria Bellezza con gli scatti più belli di alcuni fotografi soci sostenitori della Fondazione Dolomiti Unesco.
  

 
 Gli appuntamenti della sera 
Alle 21, al Teatro Sociale, la prima giornata del festival si chiuderà con la grande serata inaugurale con la proiezione del film muto «Visages d’enfants», di Jacques Feyder, con le musiche dal vivo dell’Orchestra Città Aperta, scritte e dirette dal celebre compositore Carlo Crivelli.
 
«Visages d'enfants» è stato girato tra il 1923 e il 1925 tra gli studios francesi e le vette svizzere, per la regia di Jacques Feyder. Insieme ai film di Abel Gance e René Clair, è considerato uno dei capolavori del cinema francese degli anni '20.
A Saint-Luc, villaggio abbarbicato sulle montagne, Jean non riesce ad accettare la morte della madre.
Suo padre Pierre pensa a risposarsi con Jeanne, anche lei vedova e madre della piccola Arlette. Ma Jean non accetta la matrigna, e i due bimbi finiscono per detestarsi.
Una sera d’inverno, Jean convince Arlette ad andare alla ricerca della bambola che ha smarrito, e la bambina si perde nella neve. Assalito dai rimorsi, Jean confessa tutto al padre…
 
Il restauro del film è stato realizzato dalla Lobster Films di Parigi, con la collaborazione della Cinémathèque suisse e dell'EYE Film Instituut Nederland e il finanziamento dell’istituzione elvetica Memoriav.
La prima mondiale della nuova versione restaurata con le musiche originali di Crivelli, eseguite dall’Orchestra della Svizzera Italiana diretta da Frank Strobel, si è tenuta a Locarno giovedì 18 gennaio 2018, in collaborazione con il Locarno Festival.
Quella di Trento sarà dunque la seconda presentazione e prima internazionale del restauro, e in quest’occasione la partitura sarà eseguita dai quaranta elementi dell’Orchestra Città Aperta, fondata a Fossa in provincia de L’Aquila dal compositore Carlo Crivelli e da Jonathan Williams, uno dei più grandi cornisti del mondo.
 
Carlo Crivelli è uno dei più importanti e apprezzati compositori italiani di colonne sonore, noto soprattutto per la sua collaborazione con Marco Bellocchio, inaugurata nel 1986 con Diavolo in corpo.
Successivamente Crivelli ha musicato di Bellocchio tra gli altri Il sogno della farfalla (1994), Vincere (2009) e Fai bei sogni (2016), e ha collaborato anche con Paolo e Vittorio Taviani per Le affinità elettive (1996), Michele Placido per Del perduto amore (1998), Carlo Mazzacurati per La passione (2010), Ficarra & Picone per Andiamo a quel paese (2014) e L'ora legale (2017), oltre che regolarmente con il regista francese Manuel Pradal.
 
Per Crivelli «Visages d'enfants è un film coi bambini e sui bambini, una sorta di Truffaut ante litteram, un vero capolavoro che formalizza la straordinaria sensibilità dimostrata da Feyder nei confronti dell'anima fragile dei bimbi, in un'epoca in cui si affermavano ben altri sentimenti.»

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