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Il 65° Trento Film Festival si svolgerà dal 27 aprile al 7 maggio

Sarà una rassegna che farà riflettere, sognare e sorridere, ricca di ospiti, film, eventi e mostre

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Presentato oggi a Palazzo Geremia il programma della 65ª edizione del Trento Film Festival che si svolgerà dal 27 aprile al 7 maggio. A illustrare i numerosi appuntamenti della rassegna sono stati il presidente del festival Roberto De Martin, la direttrice, Luana Bisesti e il responsabile del programma cinematografico, Sergio Fant.
Presenti, in rappresentanza dei soci della rassegna, il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, l’assessore alla Cultura del Comune di Bolzano, Sandro Repetto, il vicepresidente generale del Cai, Erminio Quartiani.
 
«In questi 65 anni – ha evidenziato il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta – il Trento Film Festival non ha mai smesso di sorprenderci. E lo fa anche in questa edizione, ricchissima di film, di appuntamenti e di spunti di riflessione, non solo sulla montagna, ma sulla vita, sul rapporto tra avventura e limite, sull'ambiente, che non è solo la nostra casa, ma anche la misura delle nostre possibilità.
«Oggi come 65 anni fa la rassegna è per la nostra città un'occasione preziosa di arricchimento, un'immersione nella bellezza fragile del mondo in cui viviamo, l'inizio di un viaggio che fa divertire e insieme crescere in consapevolezza.»
 

 
«65 anni di Trento Film Festival – ha aggiunto l’assessore alla Cultura del Comune di Bolzano, Sandro Repetto – sono 65 anni di emozioni assolute, d’incontri, mostre, convegni, libri, e ovviamente film.
«Montagna, società, cinema, letteratura evidenzia il sottotitolo del programma che animerà Trento dal 27 aprile al 7 maggio e che avrà poi attesa prosecuzione a Bolzano nella sua edizione autunnale con MontagnaLibri, proiezioni e incontri letterari.
«Tutto declinato sui temi comuni dell'ambiente naturale e della montagna, dei valori e delle sfide, della bellezza.
«Dalle Alpi alle montagne del mondo, qui nella terra delle Dolomiti è cresciuto un Festival che dalla prima edizione con 39 film e sette nazioni quest'anno conta 117 eventi, una rappresentanza internazionale vastissima e il Premio Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO.
«Crescerà ancora questo Festival, ne sono certo, perché con il suo lavoro sa dare la concretezza di un corpo concreto a quel sistema di valori che l'ha fondato, e perché questi valori non li ha mai persi di vista. Qui stanno il semplice segreto del suo successo e la garanzie della sua solidità».
 
«65 anni, l’età del festival, sono tanti – ha commentato il presidente del Trento Film Festival, Roberto De Martin – ma allo stesso tempo sono un batter di ciglia se raffrontati all’età delle montagne, a dimostrazione di quanto ancora sia sconfinata la dimensione di questo straordinario mondo che appunto da 65 anni la rassegna racconta, attraverso il cinema, la letteratura, gli eventi, le mostre.
«Per questo il festival, la prima e più longeva rassegna cinematografica al mondo dedicata alla montagna, all’esplorazione all’avventura, ogni anno che passa dimostra freschezza, originalità, voglia di crescere, investigare, proporre, perché sono ancora tante le cose da scoprire e raccontare. Della montagna del passato e di quella che sarà.»
 

 
Questa 65ª edizione del festival ha per noi un significato particolare, perché al cinema e nei vari eventi proposti, dalla serata evento di Reinhold Messner a quella sull’arrampicata sportiva di Adam Ondra, da quella con l’astronauta Umberto Guidoni a quella con la trail runner Mira Rai, seguiremo proprio il legame tra la montagna del passato e quella del futuro, dando voce a grandi protagonisti di ieri, di oggi e di domani.
«Una visione, questa, che abbiamo cercato di realizzare anche negli incontri con celebri personaggi della cultura e della società, come Romano Prodi, Giuseppe De Rita, don Josef Hurton, con i quali capiremo quanto sia importante guardare indietro per poter vedere avanti. Rinnovandosi sempre, stupendosi, arricchendosi di nuova vitalità e di grandi visioni.
«Così come auspica spesso il presidente generale del CAI, Vincenzo Torti, anche con gli editoriali su Montagna 360, presente con due importanti iniziative al festival. Ne abbiamo tutti bisogno. Ne ha bisogno il mondo che soffre per una grave crisi ambientale e sociale a cui il festival cercherà di dare voce. Con l’arte del cinema e delle parole, ma soprattutto con grande entusiasmo.»
 
«Il Cai è orgoglioso di essere stato tra i fondatori e di essere tra gli artefici del Trento Film Festival – ha aggiunto il Vicepresidente generale del sodalizio, Erminio Quartiani. – Un festival della montagna e per la montagna. Che promuove la cultura dell’alpinismo, ma che va oltre l’alpinismo.
«Sempre più si occupa delle popolazioni montane e di promuoverne la causa che tutti dovremmo vivere come nostra: nostro l’impegno per l’adattamento ai cambiamenti climatici e per educare a prevenire i disastri ambientali, come a conservare la natura e il paesaggio montani. Nostro l’impegno per difendere le montagne dall’assalto di una distorta e superata cultura dello sviluppo che invece deve essere sostenibile come anche il turismo.
«Nostro l’impegno per fare tornare un turismo dolce nelle terre alte colpite dal terremoto, come dimostrano il documentario sul Soccorso Alpino del Cai e il previsto convegno sui sentieri in ambito festival.»
 

 
«In questi ultimi anni – ha spiegato Luana Bisesti – il festival è ulteriormente cresciuto, raggiungendo un numero d’iscrizioni di film al di sopra di ogni aspettativa, quest’anno oltre 600 provenienti da tutto il mondo, testimoniando come la rassegna sia considerata a livello internazionale un punto di riferimento importante e un trampolino di lancio per autori e produttori.
«Ma soprattutto è cresciuta sempre di più la percezione di familiarità che le persone hanno nei confronti del festival, per il quale ogni anno aumenta l’attesa e la curiosità per le novità che può riservare il programma.
«E tutto questo crediamo che accada perché ogni persona, appassionata o meno di montagna, nelle varie proposte offerte dalla rassegna, che parla attraverso vari linguaggi, ritrova le proprie passioni, i propri sogni, identificandosi con personaggi famosi del cinema, dell’alpinismo, della letteratura, avendo la possibilità di scoprire luoghi del nostro pianeta nuovi o poco conosciuti, di studiare o d’informarsi sugli avvenimenti sociali, politici, culturali, ambientali che hanno come sfondo la montagna.
 
Ciò ci riempie d’orgoglio e allo stesso tempo di responsabilità, cercando di tradurre tutte queste attese in un programma di appuntamenti variegato e di qualità. Così come abbiamo cercato di fare quest’anno con un calendario ricco di eventi e di film, con oltre 120 appuntamenti e 118 proiezioni cinematografiche, di cui parleremo seguendo il fil rouge del rapporto uomo-ambiente.
Tema che affronteremo con i film, le mostre, gli incontri letterari e le serate evento, quest’ultime che si caratterizzeranno anche per la presenza di ospiti, per così dire, non convenzionali per il festival, come i famosi e simpaticissimi Fabio Volo e Teresa Mannino».
 

 
 L’Islanda 
«Una delle chiavi di volta attraverso le quali sarà affrontato il tema del rapporto uomo-ambiente – ha aggiunto Luana Bisesti - sarà l’Islanda, Paese ospite della Sezione Destinazione….
«In collaborazione con il Consolato Generale d’Islanda di Milano scopriremo lo straordinario ambiente naturale di questo Paese, dove è fortissimo e, allo stesso tempo, complicato il legame tra i suoi abitanti e il territorio. Il programma, in questo senso, propone vari film, con opere in parte inedite in Italia; numerose mostre, tra le quali quella di Guido Scarabottolo, autore del manifesto ufficiale di questa edizione; eventi e incontri, tra i quali quello con lo scrittore e conduttore radiotelevisivo Fabio Volo e la moglie islandese Johanna Hauksdottir e quella con il celebre esploratore Alex Bellini».
Le diverse iniziative sull’Islanda sono realizzate con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

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