«Il limite di esprimere giudizi basandosi solo sull' esteriorità»

Una mail delle Miss trentine è giunta alle redazioni restituendo a Margherita Cogo e Sara Ferrari la loro stessa critica

Non si placa la polemica esplosa in seguito ai commenti di Margherita Cogo e Sara Ferrari sul concorso di Miss Italia.
Più di una e-mail di protesta è arrivata in redazione e almeno una desideriamo pubblicarla perché è firmata da un bel numero di Miss e perché è pacata nei toni e nei contenuti.

È un limite triste e comune a molti quello di esprimere una valutazione su qualcosa basandosi solo sulla sua esteriorità.
Le piante di bambù appaiono protette da una corteccia dura e resistente, eppure esse al loro interno celano un'anima morbida e tenerissima, e le loro radici si intrecciano con le altre per sorreggersi a vicenda.

Allo stesso modo, non tutti sanno che al di là dei nostri tacchi alti e dietro le acconciature curate si nascondono ragazze che studiano, che hanno dei valori e dei principi e che vengono additate e criticate solo per aver deciso - un po' per gioco, un po' per passione - di mettersi alla prova e dimostrare la propria intraprendenza.

Chi sentenzia basandosi su ciò che solo in apparenza sembra, senza conoscere e senza sperimentare, è ancora prigioniero di una scontata e grossolana superficialità, la stessa che porta molti a giudicare tutte noi delle «poco di buono», delle «ragazze che usano il proprio corpo per raggiungere dei risultati», addirittura delle «donne-oggetto».
Partecipare a miss Italia non consiste nello strumentalizzare il proprio corpo, e di conseguenza scadere nell'opinione che l'aspetto fisico sia più importante dell'intelligenza e della cultura… anzi!

A vincere sono quelle che meglio riescono a dar dimostrazione della loro personalità, della loro grinta, del loro coraggio.
Sì, coraggio che ci permette anche di sopportare a testa alta, conservan-do sempre la nostra dignità e la nostra forza, le pesanti e frequenti accuse che ci vengono costantemente rivolte.

Accuse umilianti e deludenti non solo nei confronti di noi miss, ma anche di chi, come la nostra coordinatrice nonché «madrina» e «angelo custode», da anni porta avanti una battaglia contro il pregiudizio, per difendere noi e la propria persona con la professionalità che caratterizza il suo lavoro nel campo di miss Italia e non solo.

È triste dire che ci eravamo illuse che fosse ormai superata la remota - per non dire primitiva - convinzione che la donna che lavora, vive sola e si mantiene sia da condannare come spudorata e impudica.

UNA DONNA INTELLIGENTE RESTA TALE SEMPRE, anche se ha un bell'aspetto!!
Ed è triste pensare che se è anche bella debba sentirsi in difficoltà o in condizione di disagio.
Inutile è ricordare che per questo concorso vengano fatte delle valide selezioni anche dal punto di vista etico-morale: alle ragazze con precedenti penali NON è permesso accedervi, e neppure a quelle che in precedenza hanno posato in situazioni sconce, e da tutte sono invece pretesi rispetto, educazione ed estrema serietà.

Ebbene, ritenete ancora frivole delle ragazze che hanno voglia di divertirsi, di provare una nuova esperienza, di conoscere nuove persone e, perché no, di combattere timidezza e goffaggine, e che GRAZIE a questo concorso acquistano sicurezza, umiltà, capacità di confronto?

Con la speranza e la voglia di riportare onorabilità e giustizia al concorso e a noi tutte, un saluto.

Un gruppo di miss (e chi le sostiene)