Domenica 22 febbraio si vota per le Primarie comunali/ 1 e 2.

Il Verde Aldo Pompermaier Il Liberaldemocratico Paolo Chiariello

Il suo slogan più amato è «La terra possiede risorse sufficienti per i bisogni di tutti, ma non all'avidità di alcuni»
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Nato Trento il 6 giugno 1948, Aldo Pompermaier è sposato con Gabriella, ha tre figli (Dimitri, Fabrizio e Serena) e tre nipotini (Saverio, Vassilli e Alessio)
È presidente di «Ass.i.fin.», agente generale di Fata assicurazioni e promotore finanziario. Titolo di studio, geometra.
È stato presidente dal 1994 al 1999 della Circoscrizione Centro Storico - Piedicastello, successivamente consigliere comunale fino al 2005 nelle file dei Verdi. Da maggio dello stesso anno è Assessore all'Ambiente, Mobilità e Vivibilità urbana del comune di Trento con la giunta Pacher.
All'insegna del motto che i Verdi sanno ben rappresentare i cittadini nei governi delle città e delle province, Aldo Pompermaier, sfruttando la sua tenacia e le sue capacità nel settore del credito e delle assicurazioni, in poco meno di tre anni ha dato via ad alcune iniziative che danno e daranno un'impronta importante di sostenibilità alla città di Trento, raggiunta tra l'altro da recenti riconoscimenti di Legambiente a livello nazionale.

Tra le principali tematiche affrontate da assessore al Comune di Trento, troviamo il piano per la riorganizzazione della gestione dei rifiuti e il piano per la prevenzione e riduzione dei rifiuti. Progetti che hanno consentito a Trento di fregiarsi del primo posto in classifica come «città più ecocompatibile d'Italia» per due anni consecutivi.
Un impegno decisamente significativo che ha permesso , nella zona sperimentale del «porta a porta» di Gardolo e Meano, di raggiungere punte di oltre il 75% di raccolta differenziata (vedi articolo 1, vedi articolo 2, vedi articolo 3), dato di ben 10 punti superiore rispetto agli impegni previsti nel piano provinciale.


























Paolo Chiariello, avvocato di 44 anni con esperienze giovanili nel Pli, è candidato alle primarie del centrosinistra in vista delle elezioni comunali. Chiariello sarà l'uomo su cui
punterà l' area liberaldemocratica.
Paolo Chiariello è un esponente della società civile, non ha trascorsi nell'amministrazione pubblica ed è nettamente il più giovane tra i candidati alle primarie. Una persona nuova, laica, libera e liberale. Strenuo difensore dei diritti civili nelle aule di tribunale e sui giornali, che spesso riportano suoi interventi in questo campo. Padre di una giovanissima bambina e di un bambino di pochi mesi, porterà nel Comune di Trento etica e rigore nella gestione delle risorse pubbliche, una mentalità aperta e un'attenzione maggiore per le esigenze delle nuove generazioni. A partire dal sostegno all'occupazione delle giovani mamme.

L'intervista.
Avvocato, al suo confronto, Carneade è paragonabile a Beckham…
«Sì, sì, direi proprio che è proprio così… - Risponde gioviale. - Ma non le sembra che in questo modo sono l'unico candidato sindaco al quale non possono essere addebitati errori del passato?»

Ma neanche i successi.
«Senta, io sono da sempre in politica; solo che ho preferito stare dietro le quinte. Ho sempre ritenuto più importante fare, piuttosto che apparire.»

In questo caso però le farebbe bene apparire, se vuole farcela.
«Un po' alla volta. Per me è già stata difficile questa scelta e l'ho fatta perché mi hanno sospinto in tutti i modi.»

Può definire una sua estrazione politica?
«Io rappresento quella piccola fetta di gente liberale e socialdemocratica che un tempo segnava la parte più pregevole della politica trentina.»

E per la città, cosa vorrebbe fare?
«C'è da fare di tutto. Io dico che è ora di cambiare esattamente come ha detto Pino Morandini l'altro giorno quando ha accettato la candidatura per il PDL: Il comune di Trento non deve essere suddito della Provincia, ma avere una sua dignità e una personalità degna di un capoluogo di una provincia così importante.
I temi sono la sicurezza, la viabilità, la progettualità. Il metodo sarà improntato al rigore e alla sobrietà. In un momento di crisi come questo, la gente deve sapere che la Casa Comune non sperpera i soldi, senza per questo ridurre i servizi che deve offrire.

Se dovesse non farcela, candiderà come consigliere comunale?
«Allo stato direi proprio di no. Ma forse è meglio ragionare alla luce dei risultati.»