Intervista esclusiva al dott. Cristian Romaniello – Di Nadia Clementi

Parlamentare della Repubblica nella XVIII legislatura, è autore del primo disegno di legge italiano in tema di prevenzione al suicidio e agli atti di autolesionismo

Il dott. Cristian Romanello.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera il suicidio come un problema complesso non ascrivibile a una sola causa o a un motivo preciso.
Sembra piuttosto derivare da una complessa interazione di fattori biologici, genetici, psicologici, sociali, culturali e ambientali.
Il suicidio, nell’ambito della salute pubblica è un grave problema che potrebbe essere in gran parte prevenuto.
Secondo i dati dell’OMS, ogni anno nel mondo oltre 800 mila persone muoiono per suicidio, l'equivalente di una vittima ogni 40 secondi.
La mortalità complessiva del fenomeno supera il numero di morti per malaria, cancro al seno o demenza. Inoltre, per ogni suicidio, si contano circa 20 tentativi di suicidio.

Il suicidio rappresenta la seconda causa di morte per i giovani di età compresa fra i 15 e i 29 anni.
Per fronteggiare il fenomeno l’OMS ha incentivato gli sforzi di prevenzione nella direzione di una strategia nazionale che riconosca il suicidio e i tentativi di suicidio come un grave problema di salute pubblica, impegnando i Governi di tutte le nazioni del mondo ad impegnarsi nella lotta contro il suicidio promuovendo la consapevolezza e migliorando gli interventi e le tecniche preventive.
Ogni individuo può fare qualcosa per aiutare a ridurre il numero delle persone che considerano il suicidio come soluzione al loro dolore mentale.
 

 
Le campagne di prevenzione del suicidio si distinguono solitamente in:
- universali, ossia strategie o iniziative rivolte a tutta la popolazione per aumentare la consapevolezza del fenomeno e fornire indicazioni sulle modalità di aiuto;
- selettive, ossia strategie preventive dirette ai gruppi a rischio e che hanno più probabilità di diventare suicidi rivolte in particolare agli individui che hanno segni precoci di alto rischio di suicidio.
 
Nello specifico, risulta necessario fornire un quadro strutturale che incorpori vari aspetti della prevenzione del suicidio e fornisca una guida autorevole sulle principali attività di prevenzione basate su evidenze empiriche.
la riduzione del tasso dei suicidi è uno degli obiettivi dell'Agenda delle Nazioni Unite 2030 per lo sviluppo sostenibile, ma, ad oggi, solo 38 Stati possiedono una strategia nazionale di prevenzione del suicidio e solo in alcuni Paesi nel mondo è stata inserita tra le loro priorità sanitarie del futuro.
In Italia lo scorso 14 giugno 2022, grazie all’operato del ex deputato Cristian Romaniello è stata approvata la prima Mozione finalizzata alla costituzione della strategia nazionale per la prevenzione del suicidio: https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=1/00536&ramo=CAMERA&leg=18.
 
In occasione della serata «Il buio sotto la divisa: morti misteriose tra i servitori dello Stato» che si è tenuta a Ledro lo scorso 8 ottobre, abbiamo avuto l’occasione di intervistare il dott. Romaniello.
Autore del primo disegno di legge italiano in tema di prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo, relatore di 11 Disegni di Legge tra il 2018 e il 2021.
Impegnato politicamente sui temi della salute mentale, delle politiche giovanili, del terzo settore e del volontariato, della tutela dell’ambiente, del contrasto alla detenzione delle armi, dei diritti umani e della protezione internazionale ai popoli oppressi.

 Chi è Cristian Romaniello
Nato il 21/06/1988 Voghera (PV), Italia
Esperienze Professionali ed elettive - Parlamentare della Repubblica nella XVIII legislatura.
Eletto Deputato della Repubblica Italiana alle elezioni politiche del 2018, dal giugno 2018 al marzo 2021 è stato Commissario agli Affari Esteri per la Camera dei Deputati. Dal marzo 2021 al 15 Marzo 2022 è membro della Commissione per le Politiche dell’Unione Europea. Dal 15 Marzo assume l’incarico di Commissario alla Difesa, fino alla conclusione della XVIII legislatura. Nel febbraio 2019 ha assunto la Presidenza della delegazione parlamentare italiana per i rapporti con la Svizzera presso l’Unione InterParlamentare.
Nel 2018 è stato delegato parlamentare presso il Partenariato parlamentare Asia-Europa (ASEP).
Nel 2019 è stato delegato parlamentare presso la 74ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU).
Dal febbraio 2022 è Presidente della compagine parlamentare di Europa Verde - Verdi Europei e Vicepresidente del gruppo Misto alla Camera dei Deputati.
 
E’ autore del primo disegno di legge italiano in tema di prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo. Il 14 Giugno 2022 è approvata la Mozione, di cui è autore e presentatore, finalizzata alla costituzione della strategia nazionale per la prevenzione del suicidio, che il Paese non possedeva. E’ stato relatore di 11 Disegni di Legge tra il 2018 e il 2021. Oltre alla prevenzione del suicidio, caratterizza il suo impegno politico sui temi della salute mentale, delle politiche giovanili, del terzo settore e del volontariato, della tutela dell’ambiente, del contrasto alla detenzione delle armi, dei diritti umani e della protezione internazionale ai popoli oppressi, all’innovazione dei metodi di sicurezza stradale, all’innovazione tecnologica ed energetica.
 
È stato ospite in oltre 250 puntate di trasmissioni televisive e talk show, principalmente su canali nazionali (Rai, Mediaset e La7), ma anche regionali (Telelombardia, Vera TV) e locali (TelePavia, TeleNova).
Psicologo: nel 2015 ha conseguito la laurea magistrale in Psicologia con 110/110 e Lode presso l’Università degli Studi di Pavia. Contestualmente al superamento dell’esame di stato per l’abilitazione alla professione di psicologo, concorre per di PhD in Psychology, Neuroscience and Data Science presso il Department of Brain and Behavioral Sciences della stessa Università di Pavia, risultando vincitore.
 
Co-coordinatore della task force sulla prevenzione del suicido istituita attraverso la Consulta delle società scientifiche di psicologia presso il Consiglio Nazionale degli Ordine degli Psicologi, è autore di diverse pubblicazioni, di carattere scientifico di livello internazionale e divulgativo, tra le quali l’opera «Ogni Vita Conta, intercettare il rischio suicidario e intervenire con efficacia».
L’opera di ricerca è focalizzata sui temi dei processi cognitivi di comprensione del linguaggio semantico non letterale, il cui veicolo preferito è l’umorismo, i disturbi della cognizione spaziale, la metodologia della ricerca scientifica e i metodi di analisi dei dati statistici.
 
Dottore in Psicologia
Dopo aver conseguito nel 2013 la Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l’Università degli Studi di Pavia, nel 2015 consegue la Laurea Magistrale del percorso in Psicologia Sperimentale e Neuroscienze Cognitive, con votazione 110/110 e Lode.
Iscritto nell’albo professionale degli Psicologi presso l’Ordine degli Psicologi della Lombardia (numero di iscrizione 19620) -Iscritto nell’elenco dei giornalisti pubblicisti presso l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia (numero di iscrizione 161228)
Vincitore del concorso pubblico per il Dottorato di ricerca in Psicologia, Neuroscienze e Statistica medica (XXXII ciclo), presso l’Università degli studi di Pavia, 2016-2017
Eletto Rappresentante dei Dottorandi per il biennio 2017-2019 (scorcio 1/4/2017 - 31/3/2019 per il Consiglio di Dipartimento DBBS).
Vincitore del Premio al merito scolastico Confindustria Pavia, 2015
Tutor universitario, presso DBBS, Università degli Studi di Pavia (2013-2014)
Tutor didattico (fondi MIUR) in metodologia della ricerca scientifica, tecniche di analisi dei dati, presso Dipartimento DBBS, Università degli Studi di Pavia (2013-2014)

Dottor Romaniello perché così tanti suicidi?
«Definiamo tanti i suicidi perché ogni vita conta.
«Quindi affermiamo che 4.000 suicidi l’anno, in un paese avanzato come l’Italia, sono troppi. Ricordando, peraltro, che si tratta di un dato sottostimato. Ciò che preoccupa oggi è che non esiste un periodo senza crisi. A seguito di crisi, di qualsiasi natura esse siano, aumenta il tasso di suicidio.»
 
Qual è la fascia d’età a maggior rischio?
«L’età maggiormente a rischio resta sempre quella relativa agli anziani. Tuttavia, mi preoccupano molto anche gli aumenti in altre fasce di età o categorie della popolazione. Penso ai giovani, penso alle forze dell’ordine, penso alle carceri.»
 
Colpiscono più uomini o più donne?
«Il suicidio è un fenomeno non gender neutral, gli uomini si suicidano molto più delle donne.»
 
Il tasso di suicidio può indicare quanto sia malata una società?
«Lasciamo rispondere Durkheim: “ogni società è predisposta fornire un contingente determinato di morti volontarie“.
«Una società malata è una società che non convoglia tutte le risorse necessarie per rispondere a un fenomeno come suicidio.»
 
Secondo lei è più la disperazione per la mancanza di mezzi e prospettive o la solitudine a causare suicidi? È un fenomeno sociale o individuale?
«Molti fattori possono concorrere al suicidio. Io penso che sia un fenomeno più sociale che individuale. Per quanto risulti in una scelta libera, ciascun individuo non è un individuo, è un’entità collettiva che si estende al suo contesto, ad una rete di conoscenze, ad una condizione di vita generale.
«Non è sufficiente cercare singole cause nel singolo individuo. Possiamo dire che ciascuno di questi elementi concorre a ciò che definiamo una perdita di futuro. La perdita del futuro, in ogni sua declinazione, è il peggior nemico.»
 
Quali sono i segnali di allarme da non sottovalutare?
«È un tema dibattuto, ma spesso le persone che si suicidano parlano di quanto sia insignificante la vita, di quanto non valga la pena viverla.
«Altre predispongono un’eredità, destinando le cose più importanti che hanno. Tuttavia, non possiamo non osservare che spesso i suicidi accadono senza che le persone più vicine alla vittima siano a conoscenza di un disagio così grande.
«Occorre mettere a disposizione di tutti un sistema che domandi di essere attivato da chi aspira a porre fine alla propria vita»
 
Il fatto di parlarne poco giustifica il rischio di emulazione?
«A mio giudizio no, perché non è tanto il parlarne ma è il “come” si parla. Se divulgo l’esistenza di una rete di supporto, questo non aumenta il tasso di suicidi, ma incentiva le persone a cercare aiuto.»
 
Cosa l’ha spinta a prestare una Mozione in tema di prevenzione al suicidio?
«L’Italia è uno dei pochi paesi avanzati a non essere dotata di una strategia nazionale di prevenzione del suicidio, per il momento. Molte persone ne hanno bisogno. Due motivi sufficienti per mettere tutto me stesso in questa battaglia.»
 
Ci parla del contenuto del disegno di legge che ha presentato lo scorso 14 giugno?
«La mozione istituisce una strategia nazionale di prevenzione del suicidio che lega alcuni elementi esistenti insieme ad altri non esistenti e che concorrono, ciascuno in buona misura, a creare una rete di protezione per chi ne ha bisogno.
«Dall’attivazione di un numero verde, all’assunzione e formazione di personale qualificato, alla creazione di un osservatorio nel pieno esercizio delle sue funzioni, che possa rendicontare in tempi efficienti il numero e le cause legate ai suicidi, dagli strumenti di protezione per le persone e le categorie che necessitano di un supporto preciso, come giovani, scuole, forze dell’ordine, agli strumenti digitali necessari. Questo e molto altro concorrono ad una strategia efficace.»
 
A che punto siamo?
«La mozione è passata e il mio lavoro, dal 14 giugno, consiste nel monitorare l’avanzamento dei progetti. Continuerò a farlo anche al di fuori delle istituzioni. Cercherò di parlare presto col prossimo Presidente del Consiglio per ristabilire la priorità acquisita.»
 
Cosa possiamo fare per infondere speranza oggi alle persone a rischio di suicidio e ai familiari che hanno subito una perdita in modo così devastante?
«Le famiglie colpite, le reti amicali delle vittime di suicidio, hanno da subito un aumento del rischio suicidario. Le associazioni di auto mutuo aiuto fanno un lavoro prezioso e tutti possono dare una mano attraverso questi enti. Lo Stato, invece, deve predisporre gli interventi di postvention, che servono tanto quanto l’intervento diretto suo tentatori di suicidio o i follow-up.»
 
Quali sono i suoi prossimi appuntamenti in agenda riguardanti la prevenzione al suicidio?
«Ottobre e novembre sono molto fitti di impegni sul tema. Riguardo la vostra magnifica regione, sarò a Trento il 27 Ottobre presso l’Aula Kessler del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale di Trento.»

Nadia Clementi - [email protected]
Dott. Cristian Romaniello - [email protected]