Festeggiata oggi la 6ª edizione della «Leggendaria Charly Gaul»
Gianluca Cavalli e Ilaria Rinaldi hanno vinto il percorso granfondo
Il Monte Bondone chiama, i ciclisti
rispondono presente.
Oggi la montagna di Trento ha dato ospitalità alle gesta atletiche
degli oltre 1.000 partecipanti della Leggendaria Charly Gaul Trento
Monte Bondone, la granfondo su strada dedicata al grimpeur
lussemburghese che nel 1956 vinse, proprio sulle strade del
Bondone, una storica tappa del Giro d'Italia vessata da neve e
gelo.
Oggi a far rivivere la leggenda ci hanno pensato Gianluca Cavalli e
Ilaria Rinaldi, vincitori del percorso granfondo, insieme ai due
leader del mediofondo Giuseppe Corsello e Serena Gazzini, unica
atleta di casa (è trentina) a vincere la gara dedicata a Charly
Gaul.
Festa anche per la campionessa italiana della montagna Sabine
Gandini e per Giuseppe Manservigi, vincitori del corto di 58 km, un
percorso pedalato anche in versione non agonistica dagli amatori
del Monte Bondone Day.
A godersi una bella «sfacchinata» sui tornanti del Monte Bondone
c'erano pure tanti «vip» dell'universo a due ruote, come Gilberto
Simoni, Claudio Chiappucci e Leonardo Moser, ma anche molti altri
big sportivi. In sella ad una Battaglin del 1988 si è presentato
Kristian Ghedina, 91° classificato nel percorso corto, complici
qualche indugio di troppo ai ristori «made in Trentino».
La passione per la fatica ha chiamato all'appello anche gli
olimpionici Cristian Zorzi, Antonio Rossi, Jury Chechi e Stefano
Baldini, che nei fine settimana vestono i panni dei granfondisti
con i colori del Team Nissan.
Tutti hanno scelto il mediofondo di 75 km, tranne Antonio
Rossi.
«Nel mio sport (canoa, ndr) ho imparato ad usare bene le braccia,
in sella ad una bici non riesco ancora a cavarmela al top, per
questo ho optato per il corto. Meglio, così ho potuto fare un bello
scherzo a Jury.»
E difatti, mentre Chechi faticava un po' a presentarsi all'arrivo
(complici due cadute), Rossi è tornato indietro lungo un tratto del
percorso «medio" per aspettare l'amico dietro una curva, facendogli
credere di averlo superato in salita.
E mentre i due capitani morali della squadra olimpica
battibeccavano, il moenese Cristian Zorzi zitto zitto chiudeva al
33° posto il «medio», davanti a Stefano Baldini (84°), lasciando
intendere di voler approfondire la conoscenza con le granfondo su
strada, ora che gli sci stretti (agonistici) li ha appesi al
chiodo.
Emozioni per tutti sono arrivate anche dalla gara vera e propria,
quella vissuta insomma dagli irriducibili appassionati del ciclismo
su strada.
Dopo la partenza da Piazza Duomo e i primi chilometri in Piana
Rotaliana, comuni a tutti, a Trento c'era il primo bivio, quello
per il corto.
Senza nessuna esitazione «metteva la freccia» Giuseppe Manservigi
del team Borghi, autore di una scalata alla «Charly Gaul», visto
che al comando sui 17,6 km della salita dedicata al campione
lussemburghese c'era soltanto lui.
2h06'22'' il suo tempo finale, circa 1' su Francesco Garaffoni, e
mentre al traguardo si attendeva Luigi Cordioli (3° fra i maschi)
sotto l'arco d'arrivo spuntava invece Sabine Gandini, prima tra le
donne in 2h08'54'' e 3 assoluta.
Un tempo da reginetta, e difatti l'altoatesina è campionessa della
montagna, e la sua esperienza le ha permesso di infliggere ben 7'
alla vincitrice della Leggendaria Charly Gaul 2009, Astrid
Schartmueller, oggi 2ª classificata.
Nel frattempo la fatica continuava a dare spettacolo, mediofondisti
e granfondisti continuavano spalla a spalla il cammino verso
Garniga Terme, a quasi metà della scalata «est» al Monte
Bondone.
Da Aldeno, quando la strada ha iniziato ad impennare, il bolognese
Giuseppe Corsello e il trentino Silvano Janes iniziavano a far
salire il ritmo, insieme a tre compagni di fuga che dichiaratamente
intendevano affrontare il lungo, Antonio Corradini, Gianluca
Cavalli e Luca Cingi.
La prima azione significativa è avvenuta circa 4 km dopo Garniga,
con Corsello che affiancava Janes e provava a sondare il
terreno.
«Ci giochiamo io e te la gara?». Un approccio tipico delle
granfondo, ma per l'8 volte campione del mondo master di mtb Janes
le sorti della gara vanno decise con i fatti, e la risposta piccata
è stata «tu fai la tua gara, io faccio la mia».
Detto fatto, il bolognese della Faenza Hymer Team l'ha presa sul
personale ed ha messo il turbo allungando notevolmente e
presentandosi da solo sul traguardo in 2h17'55'', con oltre 1'30''
su Janes. «Janes ha davvero grinta da vendere», ha commentato
Corsello, «il suo è il vero spirito dell'appassionato che vorrei
vedere più spesso in gara».
Grande determinazione nel «medio» anche per Serena Gazzini, che
prima del bivio per il «lungo» aveva anche agguantato la Rinaldi
andando poi a vincere col tempo di 2h32'46'' staccando notevolmente
Leonetti e Cuel con 8' e 15'.
Nel frattempo a Viote, Cavalli, Corradini e compagnia avevano messo
la freccia per il percorso lungo. Dopo una ventina di km per
rifiatare, prima in discesa verso Drena e poi nei saliscendi della
Valle dei Laghi, era già ora di tornare a pedalare verso l'alto,
questa volta salendo dal versante di Sopramonte, raggiungendo la
salita Charly Gaul a Candriai.
Una salita più volte definita «giudice supremo» e infatti lo è
stata.
Proprio a Sopramonte Gianluca Cavalli, conscio che i suoi due
compagni di fuga Corradini e Sorrenti Mazzocchi indugiavano sui
pedali, ha sferrato il suo attacco e si involava da solo a
raccogliere gli appalusi dei molti spettatori lungo il Monte
Bondone.
Ma la salita del Bondone era ancora lunga, e la gara era destinata
a cambiare ben presto fisionomia.
Corradini dava forfait per problemi al ginocchio, mentre si metteva
in luce con un gran recupero il trevigiano Alessandro Bertuola,
determinato a ricucire il distacco guadagnato da Cavalli di oltre
1'.
Il testa a testa a distanza tra i due durava per tutta la salita
Charly Gaul, riducendosi tornante dopo tornante, senza però mai
annullarsi.
Il primo a concludere la gara, stremato e felice, è stato dunque il
piemontese Gianluca Cavalli (4h23'39''), davanti a Bertuola, che
fino all'ultimo ha sognato il sorpasso, ed a Giuseppe Sorrenti
Mazzocchi. Dopo di loro hanno chiuso Valentino Carriero, Alfonso
Falzarano e Roberto Cunico, una bella passerella di fuoriclasse
delle granfondo.
Senza storia la gara al femminile, oggi per la fiorentina Ilaria
Rinaldi è arrivata la 16ª vittoria stagionale.
La bionda ciclista della Parkpre ha chiuso in 5h04'45'', davanti
alla forte forlivese Monica Bandini e alla piemontese Laura
Coltella, tutte festeggiate, insieme agli altri atleti, dalla
moglie e dalla figlia di Charly Gaul, ospiti d'onore della
giornata.
Sole, divertimento e grande sport, questi gli ingredienti della
Leggendaria Charly Gaul Trento Monte Bondone, una gara che ancora
una volta ha saputo appassionare i suoi adepti e il pubblico, anche
quello televisivo con il lungo collegamento in diretta su Rai
Sport2 e su Radio Rai.
Classifiche |
Percorso Lungo
maschile |
Percorso Lungo
femminile |
Percorso Medio
maschile |
Percorso Medio
femminile |
Percorso Corto
maschile |
Percorso Corto
femminile |
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