Bretella da località Mira a Viale Caproni: quanti anni persi

La bretella a Viale Caproni costituisce un tassello importante e decisivo per la possibile realizzazione della tangenziale di Rovereto e di gran parte della Vallagarina

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Leggo anche in questi giorni di Ferragosto scritti dedicati alla tangenziale di Rovereto, leggera o meno leggera che possa essere. In particolare, sul sin qui mancato collegamento dalla località Mira, dove c’è il CRM di Rovereto, a Viale Caproni. Sorrido tristemente, pensando alle opportunità perse almeno negli ultimi 15 anni. La suddetta bretella costituisce un tassello importante e decisivo per la possibile realizzazione della tangenziale di Rovereto e di buona parte della Vallagarina
 
E da roveretani ben sappiamo quanto è importante quest’opera per liberarci del traffico che attraversa la nostra città. Da Lizzana a Sant’Ilario sono poco più di 3 km di strada, ma quasi sempre ci si ritrova in colonna causata da un traffico intenso e lento. Da cui inquinamento dell’aria e acustico dati da una circolazione di transito e, quindi, in gran parte parassita. Migliaia di autovetture, furgoni, camion che giornalmente viaggiano vicinissimi al centro della seconda città del Trentino. A Lizzana, a Lizzanella, in via Craffonara, a Piazzale Orsi e a Sant'Ilario ne sanno qualcosa da molti anni!
 
E c'è ancora qualcuno che sostiene che Rovereto non ha bisogno di una tangenziale! Ma che timore c'è ad allontanare virtuosamente il traffico dai centri abitati? Non capisco proprio questo atteggiamento autolesionistico, che non posso che definire miope e ottuso.
A Trento, giustamente, faranno tra non molti anni la terza galleria sotto il Doss Trent, al fine di spostare ancora di più verso ovest la A22 e con essa anche la loro tangenziale, allontanandole maggiormente dalla città. Molti paesi e borghi trentini hanno deciso con merito di portare fuori dai loro centri abitati il traffico. Ma a Rovereto questo sembra impossibile.
 
Quante occasioni sono state perse per colpa dell’indecisione di noi roveretani e lagarini? A Piano Urbanistico Provinciale la tangenziale di Rovereto, e di buona parte della Vallagarina, c’è sin dal 2008, sulla base di un preciso accordo e impegno tra gli allora Presidente della PAT Lorenzo Dellai, il suo Assessore ai Lavori Pubblici Silvano Grisenti e il Sindaco di Rovereto Guglielmo Valduga. Il tragitto parte, e potrebbe partire, dai Murazi parallelamente alla ferrovia e si completa alla rotatoria della Favorita, utilizzando anche qualche chilometro dell’attuale sedime della A22. Da qui si capisce perché è fondamentale collegare la statale dalla località Mira a Viale Caproni, strada quest’ultima che arriva proprio alla rotonda della Favorita.
 
Quelli dal 1990 alla fine della prima decade del 2000 erano anni in cui, solo per fare alcuni concreti esempi, Trento seppe risolvere l’atavico problema del traffico tra il capoluogo e la Valsugana con la straordinaria galleria sotto Martignano, Mezzolombardo salvò la vivibilità del suo centro con la galleria sotto la Paganella e la Valle di Fiemme e buona parte della Valle di Fassa optarono per la strada di fondovalle a tutela degli splendidi centri dei loro paesi. Ma a Rovereto il nulla.
«Chi è causa del proprio mal, pianga sé stesso», ci ricorda un antico detto.
Ma mai dire mai, ci ricorda un altro saggio proverbio. Voglio coltivare ancora qualche speranza.
 
Aggiungo un aspetto di assoluta rilevanza. Poco più di un anno fa, durante un incontro organizzato dal Rotary Club di Rovereto, avente a tema l’Autostrada del Brennero, chiesi all’Amministratore delegato della stessa, il dr. Diego Cattoni, se la tangenziale così come disegnata ancora oggi dal Piano Urbanistico della Provincia di Trento poteva essere finanziata dalla stessa A22. Mi rispose con estrema chiarezza: «Certamente, basta che qualcuno me lo chieda». Quel qualcuno non potevano che essere la Provincia di Trento e i Comuni della Vallagarina.
Attendiamo e vedremo. Il tempo, in un verso o nell’altro, è sempre galantuomo.

Paolo Farinati