La bellezza del «viaggio cooperativo» – Di Maurizio Panizza
Walter Grones, da ex-postino molto conosciuto in Vallagarina a promotore di un nuovo modo per viaggiare in amicizia e condivisione
Il Lago di Garda visto dal Monte Altissimo.
Occhi sottili e scintillanti, grandi lenti con montatura dorata, barba bianca e ispida, l’immancabile bandana rossa stretta attorno al capo e un sorriso benevolo sempre abbozzato.
Questo è Walter Grones (foto sotto), 63 anni di Rovereto con alle spalle una vita da postino, colui che possiamo considerare l’inventore (si fa per dire) di una formula di viaggio originale che non è fuori luogo chiamare con il nome di «viaggio cooperativo». Di cosa si tratta è presto detto.
Prendete un pullmino, aggiungete un innato senso dell’amicizia, mescolate il tutto con l’esperienza già accumulata in tanti viaggi in ogni luogo e a ogni altitudine, infine condite con la generosità di chi vuol condividere con altri amici non solo le spese del viaggio, ma pure le emozioni della conoscenza. Ecco, la formula di Grones è tutto questo, con in più una buona dose di pazienza e di umiltà.
Tuttavia, se non si è ancora capito bene di cosa parliamo, è il caso di aggiungere che il nostro protagonista qualche anno fa ha acquistato un pullmino usato, a nove posti. Poteva prendersi una normale utilitaria visto che vive da solo, invece no.
L’intenzione, già allora, era quella di mettere in comune i propri viaggi dal momento che il «cammino» e il camminare è sempre stata la passione, e pure la professione della sua vita.
Si badi bene che mai in questi ragionamenti è entrato qualche genere di motivazione economica perchè qualsiasi spesa di viaggio viene equamente divisa in parti uguali.
È più facile, semmai che in nome dell’amicizia, Walter sia più disponibile a rimetterci che a guadagnarci.
Questo in fondo è il destino dei generosi e lui, se non lo si è ancora capito, è appunto uno di questi.
Le modalità dei suoi viaggi sono semplici quanto informali: per prima cosa lui, o qualche amico, suggerisce una meta che può essere la più diversa: in montagna, al mare o in città. In genere, tuttavia, le scelte si indirizzano al di fuori dagli itinerari turistici più battuti, si aprono a paesi e località lontane dal turismo di massa, oppure guardano semplicemente con occhi diversi territori già conosciuti.
Dolomiti di Brenta. Sullo sfondo, a destra, si intravede il Campanil Basso.
Non è mai esclusa neppure la possibilità di viaggi culturali in visita a musei o a città d’arte, anche se spesso, dobbiamo dire, gli itinerari più graditi sono quelli che portano nel cuore delle montagne trentine. Poi il resto dell’organizzazione viene lasciato all’esperienza a al contributo di tutti, mentre per le prenotazioni ci si avvale dei normali contatti fra amici attraverso whatsapp, escluso lui, il Walter, il quale con ostinazione non ha mai voluto passare alla tecnologia degli smartphone.
Per quanto riguarda poi le escursioni in montagna è da dire che da molto tempo i viaggi cooperativi hanno via via selezionato i partecipanti creando di fatto due gruppi distinti: quello dei principianti e quello degli avanzati ai quali Walter offre sempre, oltre al trasporto, pure la sua ottima conoscenza in tema di alpinismo e di arrampicata.
Al Grande Carnevale di Cento (Ferrara).
Quanti siano oggi tutti questi amici che fanno riferimento a lui e ai suoi viaggi, è possibile quantificarli all’incirca in 30-40 unità (curiosamente donne, la maggior parte), i quali aderiscono di volta in volta a seconda del genere di gita in programma.
Giusto per fare qualche esempio di viaggi recenti organizzati dal nostro protagonista, ricordiamo quello dello scorso febbraio al carnevale di Viareggio e subito dopo, con un gruppo diverso, a un altro famoso carnevale, quello di Cento in provincia di Ferrara.
Tornando invece a ritroso, a ottobre dello scorso anno troviamo nel carnet di Walter & amici l’ascensione a Cima Capi, mentre a settembre un rilassante fine settimana a Caorle dopo che pochi giorni prima c’era stata una trasferta a Rovigo per la mostra «Arte e Magia. Il fascino dell’esoterismo in Europa».
Cima Capi che dall'alto domina il Lago di Garda.
E poi, in estate, escursioni varie in Trentino e in Alto Adige, senza tralasciare in agosto una lunga trasferta di due settimane in Norvegia, sempre in gruppo e con il fido pullmino.
Da globtrotter quale è, Walter non si fa mancare neppure viaggi lunghi, come per esempio quello in Patagonia dello scorso anno, oppure uno in Kirghizistan nel maggio di quest’anno.
Ovviamente sempre in gruppo e, seppure stavolta senza il pullmino, sempre adottando la formula del «viaggio cooperativo».
«Non è mai nato qualche problema di incompatibilità fra partecipanti nel corso delle vostre escursioni? – chiediamo.
«No, non direi. Il fatto è che alla base di ogni nostra esperienza c’è innanzitutto la volontarietà di chi partecipa e la consapevolezza di essere «uno» fra tanti. Poi ci si conosce e si impara a condividere in amicizia l’esperienza del viaggio. In questo modo - prosegue - se da una parte nasce confidenza e condivisione, dall’altra si sviluppa un processo, per così dire, di auto-selezione.»
«Ah, quindi può accadere che qualcuno venga una volta e poi non venga più?»
«È normale, succede per ogni gruppo, – risponde Walter. – Ad esempio tempo addietro, in una escursione in montagna, c’è stato un ragazzo al quale ho fatto notare che non si abbandonano i rifiuti e quindi l’ho invitato cortesemente a raccoglierli. Quella, purtroppo, è stata l’ultima volta che l’abbiamo visto.»
Patagonia (Cile). Un momento di relax con le Torri del Paine all’orizzonte.
In effetti, come abbiamo compreso, i gruppi dei partecipanti ai viaggi di Walter sono variabili sia nel numero che nella composizione e questo per via degli interessi personali di ognuno e per le eventuali difficoltà del percorso che, ovviamente, fanno la differenza.
«Ci sono delle regole particolari da rispettare nei vostri viaggi cooperativi?» – chiediamo ancora.
«Beh, prima di tutto il principio per cui ogni spesa viene suddivisa in parti uguali. Poi, com’è ovvio, sono da rispettare le normali regole di buona educazione, come ad esempio la puntualità alla partenza e l’attenzione agli altri durante le escursioni.
«Inoltre, come detto, il rispetto della natura e di conseguenza il non lasciare nessuna traccia lungo il percorso: in montagna, né disturbo agli animali, né rifiuti abbandonati.
«Poi – prosegue Walter – l’armonia vien da sé e se le decisioni sono prese con la regola democratica del dialogo, tutto in genere fila via liscio come l’olio.»
Al Rifugio Principe (Val di Fassa) in soccorso di un'amica colpita da crampi.
«A proposito, avete già in mente qualche prossima uscita?»
«Come gite importanti per il prossimo luglio abbiamo in programma una seconda puntata in Norvegia. Invece, per quanto riguarda viaggi più vicini, qualche uscita è già stata abbozzata. Fra queste, probabilmente uno dei prossimi fine settimana faremo un salto a Chioggia portandoci dietro le biciclette. All’inizio si tratterà di un percorso sulla ciclabile di una decina di chilometri, poi con il traghetto raggiungeremo Chioggia dove ci aspetterà un pranzo a base di ottimo pesce.»
Eh già, ci viene da pensare, Walter ha proprio ragione: sta anche qui, in questi preziosi momenti, il bello dei suoi «viaggi cooperativi».
Maurizio Panizza - [email protected]
Giro dei 5 laghi (Madonna di Campiglio).