Cartoline di Bruno Lucchi: Un anno senza Ezio. Ezio Bosso
Il grande direttore d'orchestra, compositore e pianista moriva il 14 maggio 2020
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«Caro Bruno, nel tuo prezioso archivio fotografico, hai qualche immagine che possa fare da contrappunto a questo nostro spartito di parole?»
È la richiesta, singolare, che gli amici Gianni e Daniela mi hanno rivolto. Incuriosito, inevitabilmente, mi metto a leggere.
A fine lettura la mia risposta: SÌ. L'obiettivo? «Accordare» immagini a parole-chiave: Sguardi. Abbracci. Sorrisi. Baci. Fiducia. Gioia. Sostenersi e, ovviamente, Musica.
Bruno Lucchi.
LA COSA CHE RIMANE
A volte, inventiamo testi per soddisfare la nostra curiosità. Apprendere. Afferrare cose nuove.
Abbiamo scritto questa «composizione di parole» per comprendere meglio l'Arte Musicale.
La Musica è entrata prepotentemente nella nostra vita,
per «colpa» di un Direttore d'Orchestra, Compositore e Pianista all'occorrenza.
Per la gratitudine che gli portiamo, non vogliamo parlare di lui, della sua figura
(non lo desiderava), ma di ciò per cui egli viveva incondizionatamente:
La Musica.
Non è conversazione sulla Musica. È conversazione con la Musica.
Non è lezione universitaria, non ne siamo all'altezza.
Non è commemorazione, né celebrazione. È condivisione lieta.
È radiografia per svelare, per quanto possibile, un mistero.
Quello nascosto nella Musica.
Non è - infine - recensione di uno spettacolo. È narrazione di un concerto che genera domande. Quesiti lasciati in sospeso e che rimangono senza risposta. Ma, forse, il senso sta proprio lì: non avere risposte per continuare a cercarle.
Daniela e Gianni Sicoli
Fiesole 21 Giugno 2016
ANFITEATRO ROMANO
In questa serata di giugno, l'estate dice - come ne è capace lei - che è arrivata.
È lì, con il suo tepore che riscalda l'aria e la riempie di festosità.
La luna, spuntata rapidamente dalla collina, ha preso posizione.
Siamo seduti sui gradoni di questo Anfiteatro romano.
Spalti di roccia usurati - nei suoi duemila e più anni - da passi, storie e vite.
Spazio architettonico grandioso. Stupefacente.
Proporzione, simmetria, armonia in perfetto accordo.
Una bolla antica di spazio visivo e sonoro ipnotico.
Stasera si trasformerà in «Arca di suoni».
«Anche lo spazio in cui si suona è strumento.» (E.B.)
Quanto è rilevante lo spazio, la bellezza della scenografia, in un concerto?
Quanto gli elementi esterni rientrano in una partitura musicale?
ORCHESTRA GIOVANILE di FIESOLE
I super-bravi ragazzi dell'Orchestra Giovanile di Fiesole,
hanno accettato la proposta/sfida del loro Direttore.
Alzare il proprio livello tecnico. Crescere non solo come musicisti, ma anche umanamente.
L'accordo è sentire il fiato del collega.
La sintonia è stimarsi. Sostenersi.
La polifonia è intreccio di voci diverse nella propria identità.
«La Musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme.» (E.B.)
Come possono delle note, posate con cura su di una partitura, tradursi in
sguardi, sorrisi, gesti e poi generare tanta vita intorno?
Come dei suoni, più o meno armonici, possono rendere la vita più giocosa e gioiosa?
«Via! Divertiamoci!». Dove sta il segreto di tutto ciò?
DIRETTORE: EZIO BOSSO
Comunicazioni di servizio, quelle di rito prima di ogni concerto.
Ciao! Ciao!
Una delle ragioni della Musica non è farci andare oltre il bisogno di essere cercati, ma trovarci.
Dovete sapere che se per caso squilla un telefono, mentre noi facciamo un pianissimo, equivale a squarciare una tela di Tintoretto. Sì, quello squillo è proprio uno squarcio.
Solo che un quadro lo puoi restaurare, il suono del mio amico Michele invece no.
È perso per sempre.
Bene detto questo, vi presento questo angelo: si chiama Anna Tifu.
Mi fa l'onore di suonare il Concerto in La e Sol minore
di un certo Ezio Bosso, Opera 167: ESOCONCERTO.
«In ogni singola nota c'è un mondo.» (E.B.)
Una bella frase, ad effetto, che colpisce l'ascoltatore.
Ma quale è il suo significato profondo?
«È GIÀ MUSICA»
Baci.
Strette di mano.
Abbracci.
Qualche parola festosa.
Una carezza va a posarsi sulla spalla di Anna.
È un accendersi di sguardi.
Il violino dà il «la», ci si accorda. «È già Musica».
Poi, cade una breve pausa di silenzio.
Il cambio luci dei riflettori indica che tutto è pronto.
La delizia musicale anche stasera sta per avere inizio.
«La musica è indispensabile, come l'aria, come il cibo.» (E.B.)
Ma lo è davvero?
Come il respiro, come il battito del cuore, come una parte irrinunciabile di sé?
VIOLINO SOLISTA: ANNA TIFU
Una delle interpreti più acclamate, una delle violiniste più virtuose,
è lì - sul palco - nel suo elegante vestito verde smeraldo,
simile alla Venere di Botticelli che riaffiora dalla conchiglia formata dagli orchestrali,
con la freschezza e il sorriso che vediamo nella ragazza della porta accanto.
Stradivari e archetto tra le mani, desiderosi di mettersi a sciolinare note su note.
Un sorriso, per cacciare la tensione.
Uno sguardo d'intesa con Ezio: codice segreto, personale.
La bacchetta si alza, si abbassa. «Esplode la magia».
«La Musica è un linguaggio. Un linguaggio fatto di segni.» (E.B.)
Quanto è importante, in Musica, un sorriso donato, scambiato?
Quanto una performance può essere amplificata
da un semplice «sguardo-complice» tra musicista e direttore?
ESOCONCERTO
I MOVIMENTO: ALLEGRO MOLTO
Poche note ed è subito Musica, Poesia:
Dita sapienti… [...]
volteggiano e gareggiano... [...]
a un ritmo calmo – regolare – abbagliante
una scia di musica audace.
(Emily Dickinson)
Note musicali quasi impossibili da suonare, donate con gaia disinvoltura, da mani sapienti.
Grovigli di segni neri posati su partitura dipanati abilmente e tradotti in emozioni sonore.
C'è in quei movimenti un impasto di modestia e virtuosismo.
La bravura di Anna è un frutto misterioso, pare un gioco di prestigio.
Gli orchestrali attorno: a volte sostegno amico, a volte caldo abbraccio.
Vien voglia di seguire le dita, ma fuggono dallo sguardo.
La Musica fa danzare i pensieri, fiorire domande.
«L'orchestra è metafora di una Società ideale.» (E.B.)
Come affrontare la responsabilità di stare su un palco in un concerto,
tra gli orchestrali e il direttore, e di fronte un pubblico in attesa di Bellezza?
Cosa significa essere Artisti, Cittadini di questa Società ideale?
II MOVIMENTO: ADAGIO
La Musica si tranquillizza.
Prende fiato, ma l'intensità del suono rimane.
La narrazione diventa pacata.
Le dita della mano ora si distendono con scioltezza sulla tastiera del violino.
Vediamo colori attraverso i suoni.
Le cromie evocano i wall drawings di David Tremlett: marrone mattone, tendente all'arancione ocra, giallo-chartreuse in qualche momento, per poi sfumare nel verde-foresta.
Ma, in quel suono morbido, flessibile, ognuno ha la libertà di mettere immagini proprie.
«La Musica è Libera. Libera.» (E.B.)
Tutti possono tradurre in un'immagine i sentimenti dominanti in questo movimento.
È in questa possibilità che nasce la propria libertà e, da questa, il pensiero libero.
C'è un quadro, una scultura, un'architettura, un brano musicale
che può chiarire questa definizione?
III MOVIMENTO: FINALE CON FUOCO
È un inseguimento. Una rincorsa.
Il violino solista irrompe deciso, sicuro.
Senza alcun tentennamento.
La Musica sgorga piena, coinvolgente,
con tutta la forza sonora che un'orchestra è capace di esprimere.
L'ascolto è fatto soprattutto dagli occhi.
Corpo e strumento, in un movimento unico, creano una danza.
La pagina della partitura è carica di note, fiume di coriandoli armonici.
Il suono degli archi canta l'indomito ritmo della vita.
Trame di note travalicano il palco, colmano il cono dell'edificio di pietre antiche.
La Musica non si arresta, esonda prolungandosi verso il cielo per poi posarsi sulla cavea dell'anfiteatro.
L'ultima frequenza acustica ha trovato il giusto finale: il cuore degli spettatori.
Cullati, abbracciati da quello scorrere ipnotico di armonia, il mondo intorno a noi era scomparso.
«Trascendere da se stessi.» (E.B.)
È questo che deve fare un Direttore d'orchestra?
Un Musicista?
Una Violinista solista?
È possibile?
Come?
IL MUSICISTA IN PIÙ
Appena smorzato il suono, lasciato quell'alone necessario affinché la nota si spenga nell'aria,
scoppiano gli applausi. Incontenibili.
Per tutti c'è un «bravo». Un urlo, un pestare di piedi.
Noi «musicisti in più», raccogliamo suoni e silenzi da portare a casa. Per poi donarli, diffonderli.
«La Musica, l'Arte, la Bellezza sono contagi che dobbiamo diffondere.
L'ultima nota di una sinfonia arricchisce i pensieri di chi l'ha suonata o ascoltata.»
La Musica è finita.
«L'ultima nota di un concerto non è la definitiva.» (E.B.)
Ci si consola mai della mancanza di un genio che ha vissuto di Musica?
THE THING THAT REMAINS (La cosa che rimane)
Arriva un momento in cui le domande cessano,
le parole svaniscono
e rimane solo
la MUSICA.
Bruno Lucchi Via Marconi,87 - 38056 Levico Terme – Trento [email protected] +39 (0)461 707159 studio - +39 329. 8632737 www.brunolucchi.it https://www.facebook.com/Bruno-Lucchi-1758717671122775/ https://www.instagam.com/lucchibruno/ |