Gli effetti psicologici del terremoto – Giuseppe Maiolo, psicanalista
Con i bambini vi è l’urgenza di intervenire subito per aiutarli a superare il trauma e lo stress che il terremoto ha prodotto
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Quando la terra trema vacillano le sicurezze di ognuno di noi.
Perché il terremoto, a un livello profondo, produce qualcosa di destabilizzante, legato all'identità delle persone, alle certezze di una vita e alla quotidianità che di colpo viene interrotta, frantumata, distrutta.
Il trauma che si sviluppa in chi viene colpito direttamente è collegato strettamente alle perdite affettive e materiali ma anche e in modo particolare allo sgretolamento della sicurezza e del proprio futuro.
Le macerie, le case polverizzate o le crepe sugli edifici che rimangono in piedi hanno moltissime similitudini con le distruzioni o le crepe che si creano all’interno di ogni individuo quando subisce i danni dell’evento catastrofico.
Ma, anche se distanti dall’epicentro e non direttamente interessati, ognuno di noi in simili frangenti, di fronte alle immagini del terremoto, della devastazione e dei morti, avverte un diffuso disagio e un profondo malessere che anche dopo giorni influenza i nostri pensieri e l’umore.
Per tutti ci vuole un tempo personale per metabolizzare quello che è accaduto e recuperare la fiducia nell’esistenza.
Se tutto questo vale per gli adulti, vale ancora di più per i bambini e gli adolescenti.
È la ragione per cui accanto ai soccorsi fisici, da qualche tempo a questa parte si dà un grande valore al soccorso psicologico da attivare immediatamente dopo una catastrofe nei luoghi del terremoto. Sia con gli adulti ma ancor di più con i minori.
Con i bambini vi è l’urgenza di intervenire subito per aiutarli a superare il trauma e lo stress che il terremoto ha prodotto.
Per affrontare il disturbo post traumatico da stress, che è la definizione con cui si indica una delle più consistenti reazioni psicologiche nelle catastrofi, si usano le storie, i disegni, i giochi e le attività in comune che servono a contenere le paure e a condividere la angosce.
La presenza di un progetto di aiuto condotto da specialisti psicologi attrezzati per le emergenze è fondamentale per consentire ai bambini di ritrovare gradualmente serenità e sicurezza nonostante la distruzione e le perdite subite e soprattutto quando la terra continua a tremare.
Per i minori che non sono direttamente coinvolti negli eventi e vivono distanti dalle zone terremotate, ma che oggi sono esposti ad un sovradosaggio di informazioni e di immagini veicolate dai vari dispositivi di comunicazione, è altrettanto necessario attivare qualche forma di aiuto e di protezione.
Più sono piccoli e più necessitano di essere accompagnati a leggere quello che vedono, soprattutto perché la distanza tra la realtà e l’immaginazione, per loro è minima, alle volte inesistente.
È facile dunque che si sentano impotenti e terrorizzati, qualche volta in colpa.
Ai genitori e agli adulti di riferimento spetta ancora di più in questo frangente il compito di più farli sentire protetti e sicuri.
Pure a distanza di giorni dagli eventi potrebbe essere utile incoraggiarli ancora a parlare dei pensieri che si portano dentro sul terremoto.
Prezioso è il disegno relativo a quello che hanno visto in TV.
Insostituibile è poi l’aiuto che gli adulti possono dare se parlano loro con calma e spiegano con un linguaggio adatto alla loro età ciò che è accaduto.
Ogni bambino ha bisogno di dare un senso alle esperienze fatte.
Così il prossimo inizio della scuola potrebbe essere anche un’occasione preziosa da non perdere per permettere ai bambini di parlare insieme su tutto quello che sanno del terremoto e, con l’aiuto degli insegnanti, confrontarsi sulle emozioni provate.
Giuseppe Maiolo - www.officina-benessere.it