Rolando Mora a Malé: «Ormai non è più tempo di aspettare»
In Val di Sole si discute sulla fusione dei Comuni di Caldes, Croviana, Malé, Terzolas e Cavizzana
È una sala gremita quella del palazzo della Torraccia di Terzolas.
Organizzato ieri sera dal Comitato per una Val di Sole più unita in vista del referendum del 22 maggio prossimo che deciderà o meno la nascita del Comune di Malé Val di Sole per effetto della fusione dei Comuni di Caldes, Croviana, Malé, Terzolas e Cavizzana, l'incontro ha approfondito le questioni sottese a una scelta così importante con Giovanni Gardelli, dirigente del Servizio autonomie locali della Provincia, e Rolando Mora, segretario generale del Comune di Arco e tra i promotori più attivi della fusione di Ledro.
Il dibattito, moderato da Sandro de Manincor, ha offerto così spunti interessanti di riflessione e un buon livello di approfondimento, sia dal lato economico che da quello di sguardo sul futuro, in un Comune dove un gruppo di cittadini ha costituito un Comitato per il no.
«I cambiamenti fanno sempre paura - ha commentato Mora. - Credo che non tutti abbiano accolto con facilità questa scelta, ma mi sento di dire che come amministratori abbiamo trovato, prima che i tempi ce lo imponessero, una soluzione adeguata per far fronte alle esigenze dei nostri cittadini.»
Mora, nel raccontare la propria esperienza, è riuscito a trasmettere l'entusiasmo, la passione e la fiducia che ha messo nel portare avanti il progetto che ha visto protagonisti ormai quasi 10 anni fa i Comuni della Val di Ledro.
«Certo sarebbe auspicabile per tutti i Comuni poter affrontare il percorso di fusione a tappe come ha fatto la Val di Ledro, partendo prima da una gestione associata o da un'unione di comuni per poi arrivare alla fusione. Ma oggi purtroppo non c'è più tempo per aspettare» ha quindi aggiunto Mora rispondendo a chi ha osservato se prima non fosse meglio fidanzarsi e poi sposarsi.
Che i tempi siano mutati lo ha spiegato bene, invece, Gardelli che, dati alla mano, ha evidenziato lo stato della finanza pubblica partendo dall'ambito nazionale per proseguire con quello provinciale e locale.
«Gli enti pubblici sono chiamati al contenimento della spesa - ha spiegato il dirigente. - Le risorse a disposizione del bilancio provinciale sono state ridotte e i Comuni sono chiamati a un patto di solidarietà tra gli enti. A fronte di ciò, il Governo provinciale ha promosso il progetto di riorganizzazione intercomunale che obbliga a mettersi insieme. Da un lato, le gestioni associate per ambiti territoriali omogenei sono un passo obbligato, non derogabile e permanente. Dall'altro, i cittadini possono invece scegliere di fondere il proprio Comune con altri Comuni. Quello che non si può fare è stare fermi.»
In caso di esito positivo del referendum, i Comuni comunque avranno modo di approfondire il progetto di fusione nei quattro anni che seguiranno prima che scatti, nel 2020, l'effettiva nascita del Comune di Malé Val di Sole.
Alla serata hanno preso parte anche i sindaci dei Comuni coinvolti.
Enrico Manini, primo cittadino di Terzolas, ha portato il saluto dell'amministrazione invitando la popolazione a informarsi bene sul tema e ricordando le due serate promosse in sinergia con il Comitato per una Val di Sole più unita per il mese di maggio.
In sala anche i sindaci di Malé Bruno Paganini, di Caldes Antonio Maini, e di Croviana Laura Ricci, che ha illustrato il progetto di fusione dei Comuni della bassa valle, e di Cavizzana Gianni Rizzi che, invece, ha ribadito i motivi della scelta in favore delle gestioni associate obbligatorie.