Le due mostre ospitate da Palazzo Roccabruna

In occasione del Trento Film Festival: inaugurazione Giovedì 7 aprile ore 19.00

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 Nelle terre dei sogni di Don Bosco 
Alberto Maria De Agostini dal Piemonte all’America australe
C’è anche un po’ di Italia al Fin del Mundo. Ed è stato proprio Alberto Maria De Agostini a lasciarne traccia.
Missionario salesiano, alpinista, fotografo e documentarista, scrittore, naturalista e cartografo, parte dal Piemonte nel 1910 per intraprendere l’avventura missionaria nelle Terre Magellaniche, quelle che sarebbero diventate per lui una seconda casa, tanto da valergli il soprannome di «Padre Patagonia».
Un grande che la storia aveva messo ingiustamente in disparte per qualche decennio.
Può sembrare assurdo ma, dopo una vita avventurosa, spesa nel quotidiano tra evangelizzazione, lavoro in missione ed esplorazione, solo pochi anni fa l’opera di don De Agostini – meglio conosciuto con il titolo di «padre», come si usa in Sud America – sembrava essersi irrimediabilmente smarrita.
Le cose cambiarono grazie ad un progetto che si sarebbe sviluppato per i successivi trent’anni, al punto da divenire un solido filo conduttore nella politica culturale del Museo Nazionale della Montagna.
A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta del secolo scorso, furono valorizzate le fotografie e i film appartenenti alle collezioni del Museo realizzati in Patagonia e in Terra del Fuoco da De Agostini, facendo così soprattutto conoscere la figura, il lavoro e il pensiero del missionario di don Bosco.
Le testimonianze della sua vita trascorsa nelle lontane terre del Fin del Mundo sono state proposte al pubblico in più esposizioni; sono stati pubblicati volumi e sono stati prodotti vari documentari.
Il Museo ha recuperato le vecchie pellicole cinematografiche di De Agostini che sono tornate a nuova vita, soprattutto Terre Magellaniche (1933), il grande documentario sulle regioni australi.
La proiezione della pellicola, con accompagnamento musicale dal vivo, sarà l’evento di apertura del Trento Film Festival, il 28 aprile alle ore 21, nella Sala Filarmonica.
La mostra a Trento, a Palazzo Roccabruna, è un ideale viaggio nelle regioni sognate da Don Bosco, il santo fondatore della Congregazione Salesiana.
Sono fotografie di grande qualità – riprese dagli anni Dieci alla metà degli anni Cinquanta del Novecento – stampate da negativi o fototipi di De Agostini, conservate dal Museomontagna.
Sono immagini della Terra del Fuoco e della Patagonia, ma anche scorci di Oropa e del biellese, luoghi di origine del salesiano.
Paesaggi che oggi ci siamo abituati a vedere in fotografia a colori, sono qui in bianco e nero, ricchi di particolari e suggestioni che fanno rivivere al visitatore le emozioni della scoperta di un mondo di pionieri alla«conquista» di luoghi in gran parte inesplorati: fiordi, canali di mare, pampa, valli e vette.
Quelle cime che nei decenni successivi diventarono famose mete dell’immaginario degli alpinisti: Cerro Torre, Fitz Roy, Torri del Paine, Sarmineto…
Ancora una volta il Museo Nazionale della Montagna collabora con la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento allestendo una mostra di notevole interesse, in occasione del Trento Film Festival, una consolidata collaborazione che si rinnova per presentare nuovi aspetti delle terre alte del pianeta.
 

 
 Sogni del Rütrafe 
Ornamenti mapuche in argento. Cile
A Trento, in occasione del Film Festival viene presentata una mostra, già allestita in diverse importanti sedi europee – in Italia a Roma al Museo Pigorini e a Torino al Museomontagna – che, dopo Palazzo Roccabruna, farà definitivo ritorno in Cile.
L’argenteria mapuche – a cui è dedicata l’esposizione – è arte trascendente: i suoi ornamenti, con la loro estetica e la loro iconografia, rappresentano l’universo simbolico della popolazione andina ed esprimono attraverso il manufatto, il desiderio di esistere e di stare al mondo.
L’allestimento del Trento Film Festival – inserito tra i progetti dedicati al Cile, Paese ospite – nasce grazie alla collaborazione con il Museo Nazionale della Montagna, attraverso la Universidad Católica de Temuco, il DIRAC e il DIBAM e l’Ambasciata della Repubblica del Cile in Italia.
Alla fine degli anni Settanta del secolo scorso, presso l’Università Cattolica di Temuco in Cile, è nato l’interesse per le tradizioni dei Mapuche.
Nel 2007 le collezioni di argenti presenti nei musei latinoamericani hanno iniziato un viaggio che le ha portate ad attraversare il Sudamerica per raggiungere poi l’Europa, mostrando al pubblico le sfaccettature multietniche e pluriculturali del Paese sudamericano.
La mostra permette di avvicinarsi alla cultura materiale di queste terre, vincolata alla lavorazione dei metalli, testimoniata dalla collezione di argenti Mapuche dell’Università Cattolica di Temuco, costituita da circa un centinaio di gioielli del XIX secolo, che rappresentano la dote delle donne mapuche.
Nei disegni di questi argenti, che da un punto di vista formale e simbolico sono intimamente legati al pensiero e alla visione cosmica mapuche, non mancano le influenze dovute al contatto con altre culture avvenuto nei diversi periodi della loro storia.
La scelta di illustrare attraverso una mostra questi ornamenti e i loro significati, presenta un duplice scopo: da una parte è testimonianza del salvataggio di questi preziosi oggetti da un percorso incerto, per metterli a disposizione della comunità, dall'altra permette la valorizzazione del patrimonio culturale ed estetico dei Mapuche che, nascendo in un contesto di frontiera, è frutto dei contatti interculturali che ebbero luogo nei territori meridionali del Paese.
 
 
 SOGNI DEL RÜTRAFE 
ORNAMENTI MAPUCHE IN ARGENTO. CILE
Una mostra dell’Università Cattolica di Temuco (Cile), presentata dal Trento Film Festival con la collaborazione del Museo Nazionale della Montagna e della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trento
 
ORARI DELLE MOSTRE
Palazzo Roccabruna via S. Trinità, 24 – Trento
Domenica e lunedì chiuso
Martedì e mercoledì: 9.00 – 12.00; 15.00 – 17.00
Giovedì e venerdì: 9.00 – 12.00: 15.00 – 17.00
Sabato: 17.00 -20.00
 
Dal 29 aprile al 7 maggio in occasione del Trento Film Festival le mostre saranno sempre aperte con orario 9.00 – 12.00; 15.00 – 22.00 tranne lunedì 4 aprile in cui saranno chiuse.