Educazione professionale, a Rovereto il cantiere italiano
Un anno fa il primo convegno nazionale. Lo scorso ottobre il nuovo sito. Ora c’è attesa per la prima conferenza internazionale del 30 e 31 gennaio
Sono i quattro «assi» messi sul tavolo per vincere la sfida dell’educazione professionale: collegare la ricerca con l’azione, la formazione con la pratica, per avere professionisti attrezzati per i tempi, in grado di rispondere ogni giorno a nuove istanze.
Quelle poste da minori in difficoltà, giovani con problemi di disagio e dipendenza, anziani afflitti dalla solitudine e da varie patologie, persone fragili in generale e per varie cause non pienamente autonome.
I progetti e le idee in cantiere per collegare la formazione e la ricerca universitarie con sperimentazione e prassi operative saranno presentati e discussi nella prima conferenza internazionale sull’educazione professionale («Social Health Education and Training») in programma venerdì 30 e sabato 31 gennaio 2015 a Rovereto.
I lavori si terranno in inglese e in italiano a palazzo Istruzione, sede del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive (Corso Bettini, 84).
In un contesto caratterizzato dalla crisi economica, dall’instabilità e mancanza di occupazione, dal permanere e accentuarsi di diseguaglianze sociali, la conferenza internazionale intende iniziare a mettere a confronto le attività di ricerca sull’educazione professionale svolte in Italia con quelle condotte in altri Paesi europei e cercare di sviluppare gli standard internazionali nella didattica e nella ricerca accademica.
Ci si concentrerà poi su ricerca e buone pratiche negli interventi per e con le persone in difficoltà e su ricerca e buone pratiche nella formazione degli studenti e nella formazione continua di chi svolge il lavoro di educatore professionale.
Alla conferenza si arriva dopo il lavoro di oltre un anno, come spiega Dario Fortin, responsabile scientifico del progetto di ricerca-azione MAppES (Metodologie di Apprendimento Esperienziale per l'Educazione Professionale) e docente del corso di laurea in Educazione professionale offerto dall’Università di Trento con l’Università di Ferrara.
Fortin racconta.
«Nel gennaio scorso al 1° convegno nazionale di Rovereto «Educazione professionale tra azione e formazione» erano presenti trecento partecipanti provenienti da 13 regioni d’Italia e a seguito di questo evento si sono avviate nuove collaborazioni di ricerca ed è nato il primo panel nazionale di peer reviewers del settore. Significa che una ventina di valutatori di articoli si sono messi a disposizione per confrontarsi in futuro con i colleghi ricercatori di tutto il mondo e selezionare i lavori migliori.»
Quindi il sito.
«A ottobre con il Laboratorio di Comunicazione e Narratività del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento abbiamo messo online «Explorans», il primo sito dedicato alla ricerca accademica in Educazione professionale socio sanitaria. Possiamo dire che questo territorio sta ponendosi come punto di riferimento nazionale per un settore scientifico disciplinare che negli anni passati è stato abbastanza snobbato dal mondo accademico italiano, ma che nei Paesi europei più avanzati ha cominciato a svilupparsi una quindicina d’anni fa. Da Rovereto un piccolo gruppo di ricercatori e docenti si mette a disposizione e conta nella collaborazione ampia e diffusa di tanti esperti desiderosi di partecipare.»
Alla conferenza roveretana del 30 e 31 gennaio 2015 saranno presenti 5 speaker di fama internazionale, 55 ricerche presentate nelle sessioni di workshop, paper e poster con 80 autori ammessi e provenienti da diverse aree del continente europeo, Belgio, Spagna, Turchia, Norvegia, Islanda e da sedici capoluoghi italiani che operano in qualificate istituzioni e università.
Iscrizioni online alla conferenza internazionale entro il 23 gennaio.
Ai partecipanti saranno attribuiti 15 crediti ECM validi ai fini della formazione continua degli educatori professionali.
Il 23 gennaio è il termine delle iscrizioni online anche per gli autori.