Visitare Betlemme con tablet e Smartphone

Una guida elettronica messa a punto da Okkam, spin off dell’Università di Trento, permette di integrare così la visita dell’antica città

Centro di importanza culturale e artistica a livello internazionale, città natale di Gesù Cristo secondo i Vangeli e la tradizione cristiana e luogo di origine del Re Davide, Betlemme accoglie ogni anno oltre un milione di turisti da tutto il mondo.
È proprio il suo passato affascinante ad essere la leva principale del turismo: la risorsa più significativa per l’economia locale di questa piccola città di circa 25mila abitanti.
Ad aiutare Betlemme nel lavoro quotidiano di accoglienza e supporto ai turisti ora c’è anche una guida elettronica innovativa progettata e realizzata in Trentino.
Il progetto è stato ideato dall’Università di Trento, attraverso lo spin-off OKKAM s.r.l. e in stretta collaborazione con il Sina Institute della Birzeit University e il Centro per la tutela del patrimonio culturale (CCHP).
 
La guida elettronica è stata costruita utilizzando l’innovativa piattaforma ObjectLinks sviluppata dalla OKKAM s.r.l. e che permette di utilizzare in modo molto più flessibile ed efficace lo strumento dei QR code (o qualunque altro sensore di prossimità, come NFC e RFID) per comunicare con utenti dotati di smartphone e tablet, migliorando l’esperienza della visita in Palestina e valorizzare il patrimonio culturale di Betlemme.
Passeggiando nella parte antica della città i turisti possono leggere i codici QR con i loro smartphone e ascoltare automaticamente un’audioguida nella propria lingua, guardare video e leggere approfondimenti, mentre l’ente di valorizzazione culturale di Betlemme può modificare o aggiungere contenuti senza dover mai cambiare i codici QR esposti in città.
 
L’iniziativa per ora coinvolge otto importanti siti di significato storico e culturale della città, tra cui la Basilica della Natività, Manger Square e Star Streeet.
Dalla sua introduzione, qualche settimana fa, il sistema è stato già utilizzato già da centinaia di turisti locali e stranieri in visita a Betlemme che ne hanno apprezzato la semplicità d’uso, la facilità di navigazione e la completezza dei numerosi contenuti multilinguistici.
 
«Come docente dell’Ateneo trentino e come presidente della OKKAM s.r.l. – spiega Paolo Bouquet – sono molto orgoglioso di aver potuto partecipare a questo progetto, perchè spero possa costituire un piccolo tassello di normalità in un momento in cui il Medio Oriente vive una fase di grande incertezza e turbolenza. Il sistema che abbiamo progettato consente una gestione semplice e dinamica dei contenuti, senza dover mai sostituire il codice QR. Inoltre, permette di avere statistiche molto precise sull’uso dei QR code e sulle scelte di chi lo ha letto. Infine, il sistema non richiede di scaricare alcuna applicazione specifica: basta solo una qualunque applicazione di lettura di codici QR».
«Le tecnologie di scansione dei codici QR sono state già applicate in numerosi settori. Tuttavia, l’utilizzo di questo tipo di tecnologia in un sistema di guida turistica multimediale combinato con l’uso della piattaforma ObjectLinks è all’avanguardia a livello mondiale, perchè consente agli enti di promozione del territorio di costruire e gestire la guida in modo semplice, efficace e a costi bassissimi» ha commentato Mustafa Jarrar, direttore del Sina Institute della Birzeit University.
 
«L’iniziativa è il risultato della cooperazione con l’ateneo trentino e con il suo spin-off OKKAM s.r.l.».
A lodare l’iniziativa anche Hamadan Taka, viceministro palestinese del Turismo e delle Antichità, che ha auspicato un ampliamento della copertura anche ad altri luoghi di interesse turistico della Palestina.
 
Il progetto è in linea con quanto previsto dal ministero per la digitalizzazione e la documentazione della narrazione palestinese utilizzando le moderne tecnologie.
Un fattore determinante per l’arricchimento dell’industria del turismo in Palestina.
 
L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto SIERA, co-finanziato tramite il 7° programma quadro UE, che si pone come obiettivo la promozione della cooperazione in ambito di ricerca con esperti di tutto il mondo nei settori delle tecnologie per la condivisione della conoscenza multilinguistica e multiculturale.
A tale progetto partecipano il SINA Institute della Birzeit University di Ramallah (coordinatore), l’Università di Trento, l’Università di Milano Bicocca, l’Universidade Nova de Lisboa e Berlin-Brandenburg Academy of Sciences.