Presto al via la manutenzione della Galleria Adige-Garda
I lavori prevedono il completo risanamento strutturale del rivestimento interno
È in corso di pubblicazione il bando di gara per gli interventi di manutenzione straordinaria della Galleria Adige-Garda.
I lavori prevedono il completo risanamento strutturale del rivestimento della galleria di controllo e smaltimento delle acque di piena del fiume Adige denominata «Galleria Adige-Garda».
L’effetto conclusivo è quello di ridurre in maniera determinante le infiltrazioni d’acqua provenienti dalla volta della galleria, riducendone dunque l’effetto drenante e quindi producendo un efficace miglioramento nella conservazione del livello della falda circostante, estesa fino al bacino del lago di Loppio.
La Galleria Adige-Garda (GAG) rappresenta attualmente la più significativa opera idraulica di controllo e smaltimento delle acque di piena presente sul territorio italiano.
Le principali caratteristiche della galleria indicano certamente un’opera particolarmente rilevante:
- lunghezza: 9.873 m
- pendenza: 0,87%
- sezione idraulica: 40-54 m2
- sezione di scavo: 65.33–75.54 m2
- spessore del rivestimento: 50-62-80 cm
- dislivello imbocco-sbocco: 106 m
- portata massima in deflusso: 500 m3/s
- velocità dell’acqua con la portata massima: 11 m/s.
Lo sviluppo è completamente rettilineo e lungo il tracciato sottopassa i massicci montuosi del Monte Stivo, del Monte Baldo e la valle del lago di Loppio.
La galleria termina direttamente nel lago di Garda leggermente a sud dell’abitato di Torbole.
L’imbocco è posto nel comune di Mori in corrispondenza di un’ansa del fiume Adige, in posizione ideale (anche a seguito della ricalibratura dell’alveo) per ricevere direttamente le acque di piena.
Per l’esecuzione degli interventi di consolidamento ed impermeabilizzazione della galleria si stima serviranno 500 giorni di lavoro consecutivi.
L’importo complessivo del progetto ammonta a € 13,4, ma l’importo effettivo dei lavori a base d’asta ammonta a 9.021.499,96 euro, di cui 294.284,66 euro per i costi della sicurezza, al netto degli oneri fiscali.
Le modalità di aggiudicazione prevedono un’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base di un progetto esecutivo redatto dall’Amministrazione in modo tale che gli elementi di valutazione sono anche di carattere tecnico/organizzativo oltrechè economico.
La GAG è l’opera più importante tra quelle che furono previste nel «Piano Miliani», dal nome del progettista a cui si deve il grandioso piano di sistemazione del bacino montano dell’Adige fino a Mori e di quello del fiume Mincio fino allo sbocco nel Po.
La GAG non è mai stata utilizzata al massimo delle sue potenzialità, anche se, in almeno due occasioni (nel 1960 e nel 1966), ha risparmiato da disastrose inondazioni vaste aree a valle di Mori (tra cui la città di Verona).
I lavori di costruzione dell’opera iniziarono il 22 febbraio del 1939 e continuarono fino al 9 agosto del 1943 quando il Magistrato delle Acque ne dispose la sospensione a seguito dei ritardi dovuti allo stato di guerra. In quegli anni furono scavati i primi 1.500 m lato Mori e i primi 2.000 m lato Torbole.
Il lavoro di completamento dell’opera fu assegnato nell’agosto del 1954 all’impresa Angelo Farsura di Milano.
L‘impresa attaccò i fronti di scavo lato Torbole e lato Mori (previo svuotamento del tratto allagato) a partire dal 1956.
Sono controverse le valutazioni della galleria, che consiste in un vero e proprio canale di scolmamento, cioè un percorso costruito per smaltire l’eccedenza di acque nel corso di un’alluvione.
Certamente salva i centri abitati a sud di Mori, dove le meandri dell’Adige non sono mai stati raddrizzati, grazie al metro d’acqua in meno che porta quando viene aperta.
Ma i danni fatti al lago di Garda sono davvero notevoli. A parte i detriti che vanno a riempire la parte settentrionale del grande lago, si parla di modifiche climatiche per almeno due anni da quando viene aperta.