«Fondo Housing sociale Trentino» per dare risposte ai cittadini

Boccata d’ossigeno per il mondo della casa il progetto è stato presentato alla Comunità della Vallagarina

Per le esigenze dell’edilizia abitativa nel Trentino è nata una nuova realtà, Si chiama «Fondo Housing Sociale Trentino».
Il progetto è stato presentato presso la sede della Comunità della Vallagarina, con due incontri informativi promossi dall’assessore competente, Claudio Soini.

Sono stati previsti due momenti distinti, uno con la presenza dei Sindaci della Comunità e uno dedicato agli «addetti ai lavori», ossia imprese, agenzie immobiliari, nonché professionisti del settore.
Dall’istituzione di questo fondo – come ha spiegato l’assessore Claudio Soini - si attendono significative ricadute anche sul territorio della Comunità, sia per quel che riguarda la risposta al bisogno casa, sia per la ricaduta economica al comparto edilizio che, come è noto, è tra quelli che maggiormente risentono della sfavorevole congiuntura.

Soini ha ricordato come la riforma istituzionale del 2006 abbia affidato alle Comunità la competenza in materia di edilizia abitativa.
«Competenza che di fatto dà attuazione a una politica della casa mirata al territorio. In questo senso il fondo si preannuncia un ottimo strumento immobiliare, che dovrà relazionarsi e interagire con la Comunità proprio nell’ottica di una corretta politica della casa. Nella Vallagarina vi è una grande aspettativa sugli alloggi pubblici, basti dire che al 31/12/2012 sono state raccolte circa 1000 domande per alloggi pubblici e circa 1300 per contributo integrativo. Ora l’auspicio è che con l’Housing Sociale si aiuti a dare risposte ai cittadini.»

La Provincia di recente ha individuato la SGR (acronimo che sta per «società di gestione del risparmio») che gestirà il Fondo, la «Pensplan invest».
Alla Pensaplan è stato affidato il compito di acquistare/realizzare, in prima battuta 500 alloggi, fino ad arrivare a regime a 2000, da destinare a locazioni a canone moderato, ossia diminuito del 30% rispetto a quello di mercato.

Di questi, almeno il 10% dovrà avere una tipologia realizzativa in legno.
E’ importante sottolineare che tale iniziativa si raccorda con il piano straordinario di intervento per l’incremento degli alloggi ITEA (meglio conosciuto come «9.000 alloggi in 10 anni» - 2007-2016) che prevede di realizzare in questo lasso di tempo 3000 alloggi «a canone moderato», di cui per l’appunto 2000 assegnati al Fondo e i restanti 1000 a cura sostanzialmente di ITEA.

Il Fondo, che è disciplinato dal Testo Unico della Finanza, dovrà costituire un patrimonio rappresentato in misura non inferiore ai 2/3 da beni immobili. La durata sarà di 25 anni.
Pensplan provvederà alla raccolta del patrimonio del fondo entro 24 mesi dalla data di istituzione (ci si attendono tuttavia tempi più stretti), con l’obiettivo di raggiungere i 110 milioni di euro per la realizzazione dei 500 alloggi.

In tale periodo gli investitori potranno sottoscrivere le quote al valore nominale di 100 mila euro mediante versamenti in denaro o tramite apporto di beni immobili e diritti reali immobiliari.
Per beni immobili conferibili si intende: aree edificabili, edifici in corso di realizzazione, edifici di nuova costruzione, edifici esistenti, edifici da sottoporre a intervento straordinario, compendi immobiliari da assoggettare a riqualificazione urbana.
«Sarà uno strumento importante per creare indotto – ha spiegato l’assessore Soini - e quindi generare un volano economico, proprio perché al fondo saranno proposti edifici già realizzati e quindi si risolve in parte il problema dell’invenduto delle nostre imprese, saranno proposti anche interventi (nuove costruzioni, ristrutturazioni, ecc.) dove si creeranno opportunità di lavoro per le nostre aziende. Inoltre si parla anche di patrimonio esistente e quindi di riqualificazione degli edifici.»

Sul territorio della Comunità della Vallagarina sono già stati realizzati, a cura di ITEA 2 interventi, uno nel Comune di Rovereto in via G. a Prato (20 alloggi) e uno nel Comune di Ala, precisamente a Serravalle (14 alloggi).
L’individuazione dei soggetti aventi titolo, è avvenuta attraverso la pubblicazione di un bando ad hoc (è previsto per ogni specifico intervento), a cui è seguita l’approvazione di una graduatoria, per concludersi infine con l’assunzione da parte dell’ente locale (al quale competono tutti e 3 tali adempimenti) del provvedimento di autorizzazione alla locazione dell’alloggio accettato.

L’intervento realizzato a Rovereto è stato il primo a livello provinciale (dicembre 2010) e proprio per questo ha avuto una valenza di «laboratorio» che ha dato modo alla Provincia, come è effettivamente poi avvenuto, di apportare alcune modifiche normative che hanno ovviato a regole rivelatesi, nella prima formulazione, eccessivamente stringenti.
Tra queste, di sicuro rilievo, una riserva percentuale, del totale degli alloggi disponibili, da destinare a favore di giovani coppie (non meno del 40%) nonché la modifica dell’Icef previsto per l’accesso, ora decisamente più ampio (nella prima versione era 0,23-0,34, ora è 0,18-0,39).

Lo strumento degli alloggi a «canone moderato» risulta particolarmente attuale e rispondente ad una domanda di alloggio da parte di quella fascia definita «grigia» che, nel breve medio periodo, sarà sempre più rilevante.
Se infatti negli anni ’90, ma anche nella prima metà degli anni 2000, molti erano coloro che presentavano i requisiti oggettivi e soggettivi per poter concretamente porsi l’obiettivo di acquistare l’abitazione, ora, stante la difficile congiuntura socio-economica (si pensi in particolare alla condizione di precarietà lavorativa che insiste sulle nuove generazioni combinata con la sempre maggior resistenza da parte degli istituti nel concedere il credito), tale obiettivo è per molti realisticamente irraggiungibile.

Inoltre il valore dei canoni applicati, che è circa pari ad un 30% in meno di quello di mercato, produce, oltre al vantaggio economico a favore di chi ne beneficia, oggettivi effetti calmieranti sul mercato delle locazioni nel loro complesso.