La carica e l'energia dell'anima Rock Blues Italiana: Noemi

In Piazza Fiera 800 spettatori uniti in un grande applauso alla cantautrice romana

Ieri sera in piazza Fiera Noemi, con il suo pianoforte e la sua band, ha messo in scena un live che ha percorso in due ore il pop, il rock, il blues che da sempre caratterizzano i suoi brani.
Se la prima parte del concerto è sembrato qualcosa di fin troppo lento e poco coinvolgente, a partire dal pezzo «Odio i cantanti» (il suo secondo singolo dell’ultimo album, brano scritto per lei da Diego Mancino) la temperatura fra il pubblico è cominciata a salire.
 
Supportata da un’ottima band, molto versatile e, come ha ricordato l’artista nella presentazione, piena di molte anime musicali, durante le quasi 2 ore di spettacolo Noemi ha dimostrato grande padronanza musicale ed estrema dinamicità.
La sua anima Rock/Blues è comunque uscita quasi subito rendendo lo spettacolo frizzante e abbastanza coinvolgente. La platea dei suoi fan, in parte teenager ma non solo, l’ha supportata e applaudita fino alla fine.
 
In questa serata con lei sul palco hanno suonato Emanuele Fontana alle tastiere, Marcello Surace alla batteria e Gabriele Greco al basso, prestati dal jazz all’artista, Bernardo Baglioni anima blues alla chitarra e Giacomo Castellano alla chitarra, definito da Noemi anima metal del gruppo.
Tornando ai suoi brani, parte la standing ovation per il brano Vuoto a Perdere, il pubblico del teatro in piedi unito in un solo coro e in un grande applauso.
 
L’ottavo singolo della cantante romana, il brano presentato alla 62ª edizione del Festival di Sanremo Sono Solo Parole,ci è rimasto nelle orecchie e a parer nostro oltre che meritare il successo a Sanremo segna anche una maturazione artistica della cantante.
La canzone scritta per Noemi da Fabrizio Moro, uno dei cantautori italiani di nuova guardia che merita attenzione, viene anche riproposta nel bis finale,e proprio su questo brano Noemi dice che «È un testo sull’incomunicabilità, sull’importanza dei gesti al di là delle parole, sul fatto di riuscire a risolvere i problemi e ad andare sempre avanti nella vita.»
 
Durante la serata un solo cambio d’abito, per onorare il suo talent scout Morgan e cantarne le parole di Altrove, armata di bombetta e smoking, per il resto al centro c’è stata solo la musica, pochi merletti e accenti all’estetica, ma carte puntate tutte sui brani.
Proprio alla fine vedendo la sua bombetta luccicante appoggiata sul microfono ci è venuto in mente il grande e mai dimenticato autore statunitense Marvin Gaye quando disse «ovunque lascio il cappello, questa è casa mia», ma forse questa è tutt’altra storia…
 
Roberto Conci
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