Cosa mettere nello zaino per le Vacanze/ 5 – Di Luciana Grillo

«La chitarra spaziale» di Ettore Amico, i «Racconti del Mare» di Maggie Chiang e «Il cuore di tutto» di Sara Rattaro

>
 Ettore Amico, La chitarra spaziale - Aeeditoria 2022 - Pagine 92 - € 22
Una volta si diceva che, arrivati alla metà di agosto, soffiasse già aria d’inverno… Invece non è così, agosto è da sempre il mese più utilizzato per le vacanze, quando le sessioni di esami sono finite, le fabbriche chiudono, le città si svuotano e tutto sembra fermarsi.
Dunque, c’è ancora tempo per leggere, per scoprire storie, per immergersi attraverso la lettura in società diverse, per conoscere usi e costumi di paesi lontani, oppure per imparare… a suonare la chitarra!
È proprio questo ciò che ci suggerisce un libro che vuole insegnare a suonare divertendosi, in modo semplice e progressivo. Ed è adatto a tutte le età!
Quindi si può pensare a un padre e un figlio che insieme cercano di imparare, o a due sorelle o fratelli, oppure a una coppia di amici.
 
Nelle prime pagine si trovano utili consigli, come questo «se suonerai tutti i giorni per almeno 10 minuti, dopo alcune settimane ti accorgerai che si attiverà la memoria musicale, grazie alla quale potrai sentire l’insieme delle note che formano i discorsi musicali», oppure «Impariamo i nomi di ogni componente della chitarra classica e acustica. Osserva attentamente la figura!», con relativo disegno.
Il maestro passa poi a descrivere i diversi tipi di chitarre, a raccontare il valore delle note, a mostrare come si fa il solfeggio… e così via, fino all’illustrazione del pentagramma e alla lettura degli spartiti, con spazi dedicati alle esercitazioni.
E poi ci sono le scale, gli arpeggi, le tablature, gli accordi maggiori e minori, eccetera.
 
Se si seguono le lezioni di pagina in pagina, magari in due, sicuramente ci si confronta, ci si controlla reciprocamente e si impara: bella soddisfazione tornare a scuola con questi risultati!
 
 Racconti del Mare – Storie tradizionali di avventura e di magia  
Illustrazioni di Maggie Chiang - Nuinui 2022 - Pagine 144 - € 24,90
Le fiabe hanno da sempre il loro fascino, c’è qualcosa di misterioso e di magico che incuriosisce bambine e bambini e anche ragazze e ragazzi. Un libro davvero speciale è Racconti del mare, affascinanti storie illustrate sapientemente da Maggie Chiang e tradotte in italiano da Mila Fois.
Sono fiabe che arrivano da luoghi lontani, che parlano di mostri marini e sirene, che raccontano avventure sorprendenti dei pescatori e che hanno anche come tema centrale tesori trovati e/o perduti.
 
Dall’Armenia arriva la storia di un fidanzamento tra il figlio del Re dell’Ovest con la figlia del Re dell’Est, complicata da richieste inattese, da navigazioni sorprendenti, da briganti decapitati nel sonno; dalla Russia apprendiamo la vicenda di un giovane orfano che trova una splendida fanciulla e la sposa; dalla Cina seguiamo le vicende di Liu I, della figlia minore del Re Dragone del mare, moglie del secondo figlio del Re Dragone di Ging Dschou, dell’albero del Sacrificio, e così via… fiabe a volontà, dalla Nuova Zelanda alla Norvegia, dal mondo crudele degli inuit alle Hawaii, dalla Cornovaglia all’Islanda, dalla Corea all’Irlanda, alla Germania, eccetera eccetera.
I protagonisti sono in genere pescatori e sirene, appaiono anche oggetti magici come il bastone di Anansi (Ghana), l’anello e l’orecchino smarriti e ritrovati dal buon Beniamino (Filippine), la perla nera e il calamaro gigante del Bahrein.
 
L’ultima fiaba arriva dal Giappone, il giovane pescatore protagonista salva una tartaruga dalle sevizie di un gruppo di ragazzacci dando a loro tutto il denaro che possiede; ma la tartaruga conosce il sentimento della gratitudine e facendolo salire sul suo carapace lo porta addirittura dal Re Dragone del mare: «l’orata, la platessa, la sogliola, la seppia e tutti gli altri vassalli… andarono loro incontro per inchinarsi allo straniero, dandogli il benvenuto».
Segue il matrimonio con la bellissima principessa, ma dopo giorni di feste e pesci in livrea, al giovane tornano alla mente gli anziani genitori.
Un regalo misterioso lo accompagna nel viaggio di ritorno…e tutto cambia, solo per una disobbedienza.
 
Come altre fiabe, anche quest’ultima si conclude con una raccomandazione: «Bambini, non disobbedite mai a coloro che sono più saggi di voi, perché la disobbedienza è l’inizio di tutti i dolori e le miserie della vita».
 
  Sara Rattaro, Il cuore di tutto - Mondadori 2022 - Pagine 250 - € 16  
Dopo aver imparato a suonare la chitarra, dopo un’immersione nel mare delle fiabe, torniamo in Italia per parlare di un romanzo destinato agli adolescenti (maschi e femmine), ma sicuramente interessante e gradito anche dagli adulti che vogliono capire meglio i giovani e le loro esigenze, i turbamenti, il bullismo, i rapporti intergenerazionali.
L’autrice, Sara Rattaro, scrittrice esperta, di cui ho letto e recensito quasi tutti gli scritti, capace di rivolgersi a giovani e meno giovani, prendendo spesso spunto dalla realtà, racconta una storia di adolescenze difficili, di tragedie che improvvisamente privano i protagonisti di persone care, di genitori incapaci di affrontarle, di una vecchia zia che appare, scompare e riappare per portare equilibrio e serenità nel mondo che l’aveva emarginata.
 
Ale è una liceale romana che racconta in prima persona gli eventi che la coinvolgono, l’amicizia con Federica «con la gonna lunga e una maglia grigia che avrebbe indossato sua nonna. Era impacciata e timida…», vittima di compagne che la chiamavano la stracciona e ridevano di lei.
Matteo vive a Genova, dove Ale si trasferisce per il lavoro del papà, (almeno così sembra) e dove stringe amicizia con Giulia ed Elia.
Il caso mette Matteo, alla ricerca di una zia, sulla strada di Ale.
La Biblioteca, un Diario rubato, un papà che se ne va in America perché non sa più vivere in famiglia dopo la drammatica morte del primo figlio e tenta di giustificarsi, «cercava di costruire una storia credibile», l’abbandono di una figlia, la fuga a Torino… da una pagina all’altra, passando dagli anni ’60 del secolo scorso ai nostri giorni, Matteo e Ale crescono.
 
La passione per il cinema insegna loro che «forse la vita non era quella sequenza di immagini nitide che potevi ammirare sul grande schermo ma i fotogrammi sgranati di un nastro della videosorveglianza. Lo potevi immaginare tu quello che non si vedeva bene».
Il diario di Costanza ricorda che alla sofferenza, con costante impegno, si può sopravvivere, perché «a volte è sufficiente un ricordo solo per essere felici».
E nello scattare un selfie, Matteo pensa che «quello che conta è che siamo tutti qui, sopravvissuti a qualcosa, a formare un cuore… Ma quel selfie non lo carico su Instagram. Lo carico dentro di me. Dove le storie non durano il respiro di un giorno, ma molto più a lungo».