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Lettere al Direttore – Luciana Grillo

«Leggo dei concetti che sembrano essere scritti cento anni fa…»

Casualmente, nel mio esilio estivo, ho letto una lettera al direttore su un quotidiano trentino.
Sono saltata sulla sedia, ho controllato la data, non è una lettera del 23 luglio 1923, ma del 2023, eppure il tono usato dall’autore – Renzo Gubert – mi ha trasportato indietro nel tempo.
Eccone uno stralcio:

Va da sé che il rispetto di ogni persona è dovuto in ogni situazione, e mai il comportamento di una donna può legittimare violenza nei suoi confronti, in qualsiasi forma essa si esprima.
Tuttavia ciò non può portare a considerare comportamenti e modi di vestire da parte della donna come elementi di nessuna importanza… raccomandare la virtù della modestia nel vestire e nei comportamenti.
L’uomo è stimolato sessualmente da certe esibizioni fuori dal comune senso del pudore del corpo femminile.
E la donna lo sa…. Alla donna può piacere essere oggetto di attenzione e di desiderio… meglio riattualizzare l’invito alla virtù della modestia nel vestire e nel comportarsi…
Ricordo le battaglie che l’Associazione delle famiglie numerose faceva per la tutela del valore tutelato in Costituzione del «buon costume».
La battaglia fu perduta, il permissivismo totale l’ebbe vinta e ora ne assaporiamo i frutti… credo che il valore della virtù della modestia meriti ancor più di ieri riconoscimento.

Come si può chiedere di raccomandare la virtù della modestia alla donna perché l’uomo non le salti addosso?
È l’uomo che deve saper autocontrollarsi; un ragionamento di questo genere spinge a pensare che l’uomo sia un irresponsabile e che la donna debba prevenire, rinunciare alla sua libertà di vestire, andare in discoteca, tornare a casa da sola di sera… insomma torniamo al concetto che l’uomo è cacciatore e la donna deve difendersi vestendosi in modo modesto, senza dare nell’occhio, dato che è scontato che sia una preda.
Chi indossa una gonna corta o una blusa scollata, chi torna a casa da sola può essere accusata di «istigazione a delinquere», insomma «se l’è cercata», ha indotto in tentazione un povero indifeso maschietto!
 
Il signor Gubert forse ha voluto creare un po’ di scompiglio nel torpore della rovente estate 2023.
Forse non sa che noi donne siamo forti, ci rimbocchiamo le maniche e partiamo in quarta a cavallo dei nostri pantaloni!
PS: Quest’ultima frase mi è stata suggerita da un’indignata amica veneta!

Luciana Grillo

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